domenica 3 febbraio 2013
Alpi piemontesi, fine anni 90. Il paese più vecchio d'Italia quest'anno è un piccolo borgo arrampicato alle soglie del parco del Gran Paradiso. Poche decine di abitanti, quasi tutti oltre i settanta. Nessun bambino, da tanto tempo.La strada che sale dalla pianura è deserta, in una mattina di inizio primavera. Giunta quasi in cima vedo sulla mia destra un piccolissimo lago. Accosto, mi fermo, affascinata: non ho mai visto un'acqua così limpida e chiara.Nel paese, basse case di nuda pietra, tutte sbarrate e vuote. Un solo bar, un unico avventore. Il rumore dei miei passi nei vicoli deserti. Busso alla porta di quella che sembra la canonica. Un prete molto anziano mi accoglie in una stanzetta, la stufa a legno è arroventata. È qui da tanti anni, il sacerdote, e ha visto partire tutti quelli che ha battezzato. Sono rimasti in pochi, nel borgo dove i ricordi stanno sospesi nelle strade abbandonate.Il vecchio prete però sembra così sereno, col suo breviario sulle ginocchia. Dice di sé, e dei ragazzi di un tempo, emigrati lontano. Poi, assorto, come parlando a se stesso: «Se fosse per stanotte, io sono pronto, non ho paura». Mi resta addosso, tornando a valle, la pace chiara dei suoi occhi. Limpida come l'acqua del piccolo lago. «Se fosse per stanotte, io non ho paura».
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