A partire da questa settimana è possibile aderire ad Espero, il fondo integrativo per il personale della scuola. Superato brillantemente ogni ostacolo burocratico per il suo avvio, il nuovo fondo è aperto a tutto il personale del settore e ai docenti di religione, anche non di ruolo, purché con servizio superiore a tre mesi. L'ingresso nel fondo è attualmente precluso ai dipendenti delle scuole private, parificate, paritarie o legalmente riconosciute, in vista di successive valutazioni.
Ai dipendenti interessati si presenta una scelta non facile, finora inedita nel settore pubblico e marcata da non poche incertezze. La sottoscrizione della domanda di adesione ad un fondo complementare produce, infatti, per un dipendente pubblico, effetti diretti sia sul regime di fine servizio, cioè il passaggio dal Tfs (trattamento di fine servizio) al Tfr (trattamento di fine rapporto) per gli assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000, sia sulla misura del Tfr finale da erogare al lavoratore.
L'adesione ad Espero presuppone, quindi, un'attenta valutazione della propria situazione previdenziale, proiettabile negli anni a venire. A questo proposito sia il Fondo sia l'Inpdap metteranno a disposizione, entro novembre, un programma software "Simulazione di convenienza di adesione alla previdenza complementare", con particolare riferimento al personale che, iscrivendosi al fondo pensione, opta per la trasformazione del Tfs in Tfr. Il programma permetterà di calcolare i possibili percorsi individuali, a fronte delle potenzialità offerte da Espero, sulla base del trattamento di quiescenza in atto.
Effettuata l'adesione, nel Fondo confluiscono contribuzioni diverse: a) 1% a carico dell'amministrazione (più 1%, per un anno, per chi aderisce entro maggio 2005, e più 0,5% se si aderisce entro il secondo anno) ed 1% a carico del dipendente, aliquote riferite alla retribuzione individuale. In aggiunta l'Inpdap provvede a contabilizzare una quota del trattamento di fine servizio (buonuscita) ovvero del trattamento di fine rapporto, a seconda del regime cui è iscritto il lavoratore: 1,5% della retribuzione utile alla buonuscita, 2% della retribuzione utile al Tfr per chi era in servizio al 31 dicembre 2000, 6,91% per i dipendenti assunti a partire dal 1° gennaio 2001. Chi non aderisce non usufruisce di alcun contributo dell'amministrazione.
In termini generali, appare opportuno differire l'adesione qualora il dipendente sia in vista di un passaggio stipendiale ("gradone"). La maggiore retribuzione costituirà la base delle contribuzioni complementari, offrendo ovviamente un rendimento maggiore. Nessun dubbio invece per i dipendenti che avranno la pensione obbligatoria calcolata esclusivamente col sistema contributivo (assunti dopo il 1° gennaio 1996). Per costoro l'adesione tempestiva alla complementare è una scelta obbligata, perché l'importo della pensione Inpdap non supererà in media il 60% dello stipendio.
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