I bambini lo sanno, anche le mamme possono essere fragili, soffrire di solitudine, sentirsi inadeguate e incapaci di reagire. Può succedere quando le difficoltà si accumulano; se nessuno offre un aiuto il disagio può diventare insopportabile. I bambini lo sanno perché conoscono i conti che non tornano, vedono gli occhi rossi di pianto, intuiscono la stanchezza di un lavoro senza soddisfazioni, la tristezza di un matrimonio in frantumi. E sanno che anche gli adulti possono provare la sensazione di sentirsi fratturati nel profondo dell’anima. E’ piccola, esile anche nel fisico la mamma del protagonista di questo racconto breve, Nella pancia della balena (Camelozampa; 9,90 euro). I due vivono dignitosamente soli, o meglio si arrangiano, in uno di quei palazzoni popolari che danno sui campi e sui relitti di vecchie fabbriche dismesse.
Periferia di periferia. Il papà ha un’altra famiglia e loro faticano a sbarcare il lunario. Pochi soldi, tanti conti da pagare e la sensazione sempre di non farcela. Alla fragilità della mamma fa da contrasto la solidità del figlio. Un bambino senza nome che Alice Keller, giovane autrice bolognese, libraia a Ravenna eleva a simbolo di tutti i bambini toccati dal dramma dell’abbandono. Tutto succede in un giorno, lo stesso in cui un ragazzo dei graffiti inizia a disegnare un’enorme balena su un vecchio muro che guarda i palazzoni. Un murales che sarà finito a conclusione della storia. Il giorno è quello in cui la mamma non torna a casa, sparisce senza lasciare traccia. E il bambino decide di andarla a cercare. Un testo senza sbavature, asciutto e di grande forza narrativa per una storia drammatica e toccante che prende in contropiede il lettore con un finale affatto scontato. Dai 12 anni per tutte le età.
Il giallo non è solo il secondo colore che a sprazzi spicca nelle pagine delle tavole al tratto e in scala di grigio. Il giallo qui è anche l’enigma che corre dall’inizio alla fine della stroria attorno all’identità di Max. Come in ogni giallo che si rispetti, per scoprire l’arcano – ovvero chi è Max - bisogna servirsi degli indizi. Una catena di personaggi, animali, luoghi e situazioni con cui si fa conoscenza e che a Max fanno capo. Il giocherellone cane Felix, per esempio, ma anche Alix la pulce che vive su Felix che, se non si fosse ancora capito, è il cane del sedicente Max.
Oppure Sprix, il domatore di Alix la pulce che vive su Felix... ecc ecc. La storia di Teresa Porcella è un divertente gioco di parole che ha l’efficacia della tiritera tanto cara ai bambini e il fascino delle scatole cinesi che contengono a sorpresa storie dentro le storie. Al testo fanno da sponda le grandi illustrazioni di Lucia Mattioli – alcune in grigio e giallo, come si è detto, altre coloratissime e vivaci - dove le scatole cinesi diventano uno zoom che dal particolare allarga di pagina in pagina sui grandi spazi. Giallo Max, (Giralangolo; 15 euro) è un albo da raccontare e teatralizzare con l’enfasi che sempre alletta i più piccini. Ripercorrendo la storia a ritroso una volta conclusa, per ritrovare tutti i particolari e scoprire dove avremmo dovuto scovare Max. Dai 4 anni
I principi azzurri hanno sempre una missione romantica da compiere. E il protagonista di questo silent book non è da meno. Con il fido scudiero intraprende il suo viaggio su un bianco destriero diretto a un altro castello. Come sempre nelle fiabe è il viaggio che conta, le prove che il nostro eroe deve affrontare e superare prima di arrivare a destinazione. E il nostro anche in questo è all’altezza del ruolo e delle sfide che gli tocca fronteggiare: prima i loschi briganti che gli tendono un agguato, poi un drago, cavalieri rivali, un mare burrascoso e insidioso, persino l’assalto di troppe principesse.
Finale da non svelare. Finale per modo di dire perché arrivati all’ultima pagina de Il principe azzurro, l’avventura continua seguendo un altro viaggio. Non serve voltare il libro, basta andare a ritroso con le pagine, osservare con attenzione e seguire solo lei, La principessa Fuxia e il suo viaggio al castello di un principe amato. L’albo pubblicato da Carthusia (19,90 euro), realizzato da Riccardo Francavglia e Margherita Sgarlata, compagni di vita e di lavoro, è stato finalista al Silent Book Contest 2017, prestigioso concorso internazionale dedicato al libro senza parole. Dai 4 anni.