Non giocare a palla in casa per un riguardo verso l’inquilina del piano di sotto che sta riposando, tenere la porta aperta all’insegnante che entra in classe, accompagnare un bambino nell’attraversare la strada, aiutare un anziano a portare la borsa pesante della spesa, offrire un caffè. Dire grazie. Ci sono tanti modi di esercitare la gentilezza. Dietro una parola, un atto gentile c’è un moto di altruismo, di generosità, di rispetto, di attenzione e di cura dell’altro che i bambini possono imparare dagli adulti. Naturalmente se questi la gentilezza la praticano con semplicità e costanza e non la predicano solo a parole.
Qualcuno sostiene che oggi, mentre crescono l’aggressività, la prepotenza, l’insulto e lo sgarbo quotidiano, la gentilezza è un gesto rivoluzionario, di bellezza, che va controcorrente e che svela la grandezza anche nelle piccole cose di quella nobiltà d’animo di cui c’è tanto bisogno. È il messaggio che arriva da questo albo Gentilezza (La Coccinella; 13,90 euro) in cui il testo di Angela Valsecchi e le illustrazioni di Zosia Dzierzawska raccontano un percorso virtuoso di semplici gesti di riguardo e civiltà che in una catena virtuosa generano altra gentilezza. Non solo perché il gesto è contagioso; la gentilezza rende migliore la convivenza e arricchisce chi la esercita. Dai 4 anni
Stesso argomento ma tante proposte per Crescere gentili da un volume targato Erickson (14,50 euro) di Naomi Shulman con le allegre e colorate illustrazioni di Hsinping Pan, perfetto per essere letto e discusso insieme tra genitori e figli. L’idea che corre tra le pagine è che ciascuno può rendere il mondo un luogo più felice e migliore attraverso semplici comportamenti e modi gentili. Questo volume ne suggerisce un centinaio di cui bambini e adulti possono sperimentare l’efficacia.
Sebbene ciascuno secondo la propria sensibilità possa metterne in pratica infiniti altri. Solo qualche esempio: essere aperti agli altri, presentarsi a un nuovo compagno, accoglierlo nel proprio gruppo, mostrare apprezzamento per le cose belle altrui, salutare, sorridere, ringraziare, ascoltare il prossimo, organizzare incontri con gli amici, prestare le proprie cose, essere tolleranti e comprensivi. Qualsiasi cosa può essere fatta nell’ indifferenza o con freddezza oppure con generosità, comprensione e premura. E la differenza è enorme.
Davide Calì e Richolly Rosazza scrivono per le edizioni Kite con parole e immagini una dolce storia di gentilezza, la scoperta improvvisa di un’amicizia che scalda il cuore. Un caso di serendipità quella de Il signor Alce (16,50 euro) creatura solitaria e abitudinaria. Una vita tranquilla vissuta al riparo nella propria casetta, circondato da poche cose che gli danno sicurezza. Unico diversivo fare la spesa al villaggio. Proprio all’emporio un giorno il Signor Alce sente che il signor orso, Bruno il carpentiere, è isolato nella sua baita sul monte con una zampa rotta. E decide di affrontare la salita, andarlo a trovare e portargli dei biscotti.
Una visita che si ripete nei giorni successivi, all’inizio con qualche scusa inventata, e si trasforma in una nuova abitudine: tra i due nasce un legame imprevisto che fa bene a entrambi. Un’amicizia inattesa, accolta come un dono che nessuno dei due avrebbe creduto possibile. Dopo “L’ospite”, altra straordinaria prova dell’illustratore peruviano Richolly Rosazza, un albo tutto giocato sui toni caldi autunnali dei marroni e degli arancio. Una lettura da non mancare che racconta l’imprevedibile leggerezza dell’esistenza e delle sue scoperte anche tardive. Gli incontri capaci di ribaltare la monotonia della vita. Dai 5 anni.
Un amico è un grande tesoro. Lo sa bene la volpina Ooko che, a parte divertirsi con legnetti e foglie, non ha amici con cui giocare. Eppure nel bosco in cui vive vede che altre creature, cani e umani, giocano e si divertono insieme. Ma da inesperta qual è non capisce bene come funziona il mondo. Desiderando però sopra ogni cosa affetto e divertimento finisce per credersi un cane e far di tutto per comportarsi come un cane.
Salvo scoprire che quella vita al guinzaglio, piena di limiti e fronzoli non fa per lei. E se l’occasione tanto attesa fosse dietro l’angolo con un incontro speciale? La felicità non è forse nella libertà di rimanere se stessi senza fingersi ciò che non si è? Ismé Shapiro lo racconta ai più piccoli con il delicato umorismo di Un amico per Ooko (Terre Di Mezzo; 15 euro). Il cruccio della solitudine stemperato nella dolcezza dell’amicizia.
Mister Big, come recita il suo nome, è un tipo grande, grosso e ingombrante. E la sua stazza fuori da ogni misura gli causa parecchi inconvenienti. Sempre la stessa storia: spaventate dalla sua mole straordinaria le persone lo evitano e si dileguano in sua presenza. Per strada, al bar, in piscina, in tram, nessuno resiste davanti a quella creatura troppo, troppo grande. Al di là di questo però, di Mister Big nessuno sa nulla, nessuno conosce sul serio e in profondità il suo carattere, le sue passioni, il cuore altrettanto grande che batte sotto quell’aspetto enorme e inquietante.
Sconsolato Mister Big si isola dedicandosi completamente alla sua grande passione, suonare il pianoforte. Una musica struggente e originale inizia ad avvolgere il quartiere; il vicinato s’interroga: da dove arrivano quelle note ammalianti? Chi abita in quella casa? Poi una mattina il pianista misterioso riceve una proposta allettante. Per lui la possibilità di girare pagina, di farsi conoscere per ciò che è, ma anche la scintilla che farà nascere una solida amicizia. Autore e illustratore di fama, il britannico Ed Vere racconta e illustra Mister Big per le edizioni Lapis, un albo a tinte forti che è insieme un omaggio alla musica jazz e alla sconfitta dei pregiudizi e delle apparenze che condizionano la vita delle persone. Dai 4 anni