L’ULTIMO PINGUINO. SIBYLLE GRIMBERT; SOLFERINO EDIZIONI; 17 EURO
È una mattanza disgustosa quella cui assiste il giovane Gus da una barca al largo di Eldey, uno scoglio a sud dell’Islanda, dove una ciurma scalmanata di marinai fa strame sulla spiaggia di una colonia, l’ultima conosciuta, di grandi pinguini. Ed è l’inizio di questo romanzo emozionante e a tratti commovente dell’incontro e della relazione tra un uomo e un animale selvatico, unico, che potrebbe essere l’ultimo della sua specie. L’alca impenne, che nonostante il nome del pinguino antartico non ha nulla. Un uccello dalle piccole ali atrofizzate, incapace di volare, ricercato e sterminato per il grande becco da intagliare, il decorativo e soffice piumaggio, le grandi uova gustose. Gus, giovane zoologo inviato dal Museo di storia naturale di Lille, in Francia, a studiare la fauna del Nord Europa, riesce casualmente a salvarne un esemplare sfuggito al massacro e lo porta con sé in Scozia alle isole Orcadi. È il 1835 e ha così inizio una convivenza straordinario tra il giovane e il pinguino che all’inizio mal sopportando la gabbia che lo contiene sembra lasciarsi morire, poi pian piano allentando le proprie resistenze inizia a corrispondere alle cure e alle attenzioni di Gus che da ricercatore e scienziato ne sente profondamente la responsabilità. In un’osservazione reciproca e costante Gus e il pinguino, a cui ha dato il nome di Prosp, abbreviazione di prospero, intrecciano i propri mondi, le loro solitudini, l’intelligenza e la reciproca estraneità destinata ad evolversi in un territorio comune armonico. Così che mentre il selvatico, strappato alla propria libera esistenza e tagliato fuori dalla sua specie, si affida all’uomo e in lui confida come farebbe affettuosamente il cane di casa, Gus riversa sul pinguino tutto l’affetto di cui è capace, affinando la propria sensibilità per comprendere in toto l’altro da sé. Somatizzando sempre più la consapevolezza dolorosa di essere testimone dell’estinzione di una specie e insieme della fine di un amico. Forse l’unico amore della propria vita. Un racconto avventuroso che ci interroga su tanti fronti, sul nostro posto nel mondo e sulla responsabilità che abbiamo di restituire a chi verrà dopo di noi un pianeta migliore, e non più povero di come l’abbiamo ereditato. Dai 15 anni
TI ASPETTERÒ. MAKIKO TOYOFUKU; MONDADORI;16 EURO
È capitato a tutti di aver un giorno perso qualcosa, un mazzo di chiavi, un ombrello, un paio di occhiali. Un oggetto magari ritrovato tornando sui propri passi oppure smarrito irrimediabilmente Ma non c’è nulla di peggio per un bambino di aver perso il proprio peluche. Perché è come se quell’oggetto che per lui è una presenza caricata di un grande amore avesse voluto sparire tagliando quel legame che al piccolino era parso indistruttibile e per sempre. Un dolore da separazione non facile da consolare. Ebbene in questo racconto la storia della perdita si ribalta. Una pecorella di stoffa piccola piccola siede solitaria su una panchina del parco. Chi passa la vede e s’interroga su chi l’abbia abbandonata lì. Ma la pecora sa che Mina, la sua migliore amica non l’ha abbandonata, solo dimenticata per un pochino e presto verrà a riprenderla. Ma la sera scende, il parco si popola di uccelli e gatti, ci si mette pure la pioggia a complicare il tutto e la pecorella è sempre lì sola soletta. Non sveleremo certo il finale ma sottolineare sì che la certezza granitica della pecorella è quanto di più confortante ci sia in una situazione del genere: il fatto che ciò che abbiamo perso o dimenticato per distrazione, non si dà per vinto e ci sta aspettando. Una tenera storia sull'attesa tradotta dal giapponese da Laura Imai Messina che ha scritto anche un’interessante postfazione Dai 3 anni
PICCOLO SEME. HECTOR DEXET; EDITORIALE SCIENZA; 24,90 EURO
Un libro vivace, cartonato, con tanti fori e alette che si aprono in tutte le direzioni, sopra, sotto e di fianco, dilatando curiosamente le dimensioni delle pagine. Ne occorre di spazio se vuoi mostrare il volo di un Piccolo Seme tenace sospinto dal vento, posarsi in un posto nella terra dove con tanta pazienza, sviluppando radici e poi pian piano uno stelo, vedremo nascere un fiore. È l’interessante ciclo di vita del girasole attraverso le stagioni, accompagnato dalla presenza della luce, dei raggi del sole e degli insetti. Lo spettacolo della Natura, un’esplosione di energia, raccontato con poche parole e la forza delle immagini. A misura dei più piccoli. Dai 3 anni
IL SIGNOR HOP HA IMPARATO A VOLARE. OLE & PAUL; EDIZIONI PAOLINE; 14 EURO
Il signor Hop è un vecchio coniglio di dieci anni piuttosto malridotto, ed è il più caro amico di Josh, che di anni ne ha la metà; il suo confidente e compagno di giochi. Ma le cose sono destinate a cambiare perché l’età del signor Hop inesorabilmente avanza. Così che una notte Josh non lo sente più sbatacchiarsi nella gabbia come è suo solito. Anzi, lo vede immobile e contemporaneamente fluttuare nell’aria. Il signor Hop che ha anche deciso di parlare, confida a Josh che per lui è il momento di volare, libero da ogni affanno dell’età, in un posto molto bello. Anche se i loro cuori potranno essere sempre vicini. Un albo da leggere insieme, quando le circostanze lo esigeranno, sull’infelicità di lasciare quelli a cui vogliamo bene. Una storia sull’amicizia e la separazione, sulla necessità di accompagnare i più piccoli a comprendere che si può lasciarsi senza essere mai lontani davvero. Perché gli affetti non muoiono mai. Dai 5 anni