Cappuccetto Rosso. Una fiaba in pittogrammi. Raccontata così la fiaba di Perrault non l’avevamo ancora vista. Senza altre
parole se non l’incipit classico, “C’era una volta…” e quelle poche espressioni onomatopeiche che costituiscono la colonna sonora del racconto: toc toc, gnam gnam, ronf ronf, bang bang. La genialità di Sandro Natalini ci restituisce un classico di tutti i tempi raccontandolo in modo divertente e inconsueto con disegni e simboli stilizzati così semplici e riconoscibili da consentire una lettura
lineare accompagnata da un adulto per i più piccoli, autonoma per i più grandicelli.
Curiosa anche la soluzione a leporello – a fisarmonica e pieghevole – con undici pagine che una volta distese offrono una striscia di lettura per immagini di quasi due metri e mezzo. Un volume dunque spettacolare, pubblicato dall'editore Giralangolo (12,50 euro), inserito tra i vincitori del Premio Andersen di quest’anno come “Miglior libro fatto ad arte” meritevole, secondo la giuria per “una grafica efficacissima, pulita ed essenziale, e tutta giocata sul rosso e il bianco e nero. Per averci dimostrato, ancora una volta, l’inesauribile valenza narrativa delle fiabe classiche”. Dai 4 anni
Chiamiamola ira, stizza, rabbia… Rosso è indubbiamente il colore che rappresenta la furia di certe esplosioni in parole e comportamenti non solo infantili. È in gran parte giocato sui toni del rosso, questo albo in cui anche il testo di Emmanuel Tredez fa il botto con le illustrazioni di Amandine Piu. Color collera (Gallucci editore; 14 euro) è una storia di capricci e boati d’ira, parole sgarbate, arrabbiate e urlate, facce ingrugnite e color fuoco, lampi e scintille.
Protagonista una bimba pestifera e collerica, cui basta un nonnulla per infuriarsi e scatenarsi in scene incresciose che lasciano gli adulti disarmati. Il suo racconto in prima persona è una limpida analisi di ciò che le succede quando le contrarietà comprimono la rabbia finché non c’è più modo di trattenerla. E la furia esplode come un mostro scatenato che ha urgente bisogno di trovare sfogo, lasciando però la bambina, pur nella quiete ritrovata dopo la tempesta, con una brutta immagine di sé. È il momento in cui ai genitori tocca ritrovare parole e gesti pieno di affetto. Le migliori medicine alla collera. Dai 3 anni
Leonard è un leone, e non ci piove, sebbene il titolo di questo albo realizzato dall’autore illustratore britannico Ed Vere - Questo non è un leone (Terre Di Mezzo; 15euro) - dica il contrario. Il fatto è che Leonard è un tipo atipico, per nulla aggressivo e feroce come gli altri esemplari della giungla.
Leonard è un incallito sognatore, un poeta che s’inebria sotto un cielo stellato, compone rime e rimugina pensieri filosofici. Diventa amico di una papera invece di sbranarla in un boccone. Facendosene un baffo di chi lo esorta alla ferocia. E proprio con la sua piccola amica, riflettendo riflettendo, arriva a una saggia conclusione che ha a che fare con la critica a ogni stereotipo. Con la valorizzazione di ogni individualità e il primato delle parole capaci di cambiare il mondo. Un poetico trattato di filosofia sull’arte della gentilezza e della pace.