Titù, il diritto di essere silenziosi
martedì 19 ottobre 2021

Quanto imbarazzo si prova nel confronti delle persone silenziose? Quanto mettono in crisi i genitori i bambini taciturni, quelli etichettati come timidi, chiusi e introversi? Titù, protagonista di questo albo illustrato pubblicato da Orecchio Acerbo (17 euro) quel fastidio lo vede dagli occhi di papà e mamma, da quelli dei nonni, del maestro, dei compagni e persino del fornaio. Il loro sguardo interrogativo e inquieto è evidente nel domandarsi perché questo bambino non parla. I grandi non capiscono. Danno ordini, fanno domande, ripetono all’eccesso sempre le stesse cose. Vogliono in qualche modo inchiodarlo ai propri voleri.

E lui evade. Vola tra le nuvole, tra farfalle e rose, tra formiche, lucertole, oleandri, nespole e orsacchiotti, se ne va nel mondo della natura e delle cose dove per capire sono più utili gli occhi che non la voce. Titù ha sette anni ed è un grande osservatore. Pensa e s’interroga. E mentre le grandi domande gli affiorano in testa gli adulti gli fanno fretta, lanciano ultimatum, si sentono offesi, gli chiedono di non perdere tempo. Il racconto di Claudine Galea e le illustrazioni di Goele Dewanckel (la traduzione è di Francesca Lazzarato) fanno di questo albo uno specchio in cui i piccoli lettori possono riconoscersi e non sentirsi strani. Ma anche uno scrigno prezioso per gli adulti perché è un pertugio per entrare nel mondo interiore infantile, un universo ricco che andrebbe riconosciuto e rispettato. Dai 6 ai 99 anni

Il nome di Peter Pan riecheggia in quello di Pietra Pane ma per il resto i due personaggi più diversi non potrebbero essere. Reso famoso dal romanzo di James Matthew Barrie del 1902, il bambino che non cresce mai, eternamente attaccato alla propria infanzia immersa nell’isola che non c’è, simbolo di un’età felice fantastica e misteriosa, è lontano anni luce da questa ragazzina che vuole crescere in fretta accettando le sfide di un mondo assai concreto dove la lotta contro le ingiustizie, le guerre, lo sfruttamento e l’esclusione diventa un dovere individuale e civile. Simona Baldanzi, autrice di Pietra Pane e il mondo che c’è per l’editore Rrose Sélavy (14 euro) ribalta a un secolo di distanza il cardine del racconto di Barrie regalandoci una fiaba moderna in cui il desiderio di crescere, di diventare adulti e capire come va la vita si nutre di ideali e insieme di buone pratiche capaci di cambiare il mondo.

È nata sull’argine del fiume sulle pietre del lavatoio, Pietra e subito viene portata a casa da un fornaio gentile nel carretto del pane ancora caldo: è stato allora che sua madre ha deciso di chiamarla così, Pietra Pane. Prefigurandole in qualche modo un avvenire in cui avrebbe potuto affrontare con la morbidezza anche gli scontri più duri. La bambina, una creatura speciale dallo sguardo attento e il carattere forte, cresce dandosi da fare con piccoli lavori, sempre accompagnando la mamma a far nascere i bambini, imparando a reciderne il cordone ombelicale con quel coltello da cui mai si separerà, la cui lama è stata forgiata dal padre mai conosciuto e sparito nel nulla. A lui la bambina scrive messaggi che racchiude in bottiglie affidate alle onde del mare. Accompagnata da un merlo parlante, a bordo di uno strano velivolo ecologico e un nugolo di insetti battaglieri, Pietra vivrà un’avventura incredibile e pacifica con il capitano Barat e il manipolo di Ultimi della Terra contro i Potenti della Terra. Una favola pacifista contro ogni sfruttamento, le ingiustizie, l’odio e tutte le esclusioni che ai più giovani racconta le scelte coraggiose e alternative di chi non si rassegna a lasciare andare il mondo senza fare la propria parte. Di chi non vuole mai dirsi indifferente. Dai 13 anni

Anatra e Orso sono vecchie conoscenze. Lei gran scocciatrice, lui un pacioso pigrone desideroso solo di tranquillità. Il duo Jory John e Benji Davies - autore americano il primo, illustratore britannico il secondo - ne hanno fatto i protagonisti di una serie di albi di successo, pubblicata in Italia da Il Castoro. Dopo Buonanotte! ecco Ti voglio bene! (13,50 euro): nuova avventura, stesso tormentone, stesso humor che sostiene la relazione tra Anatra e Orso, vicini di casa incompatibili eppure amici del cuore. Come sempre i due hanno temperamenti, passioni e desideri agli antipodi ma in fondo si vogliono bene.

La storia si apre con una doppia pagina che dà immediatamente al lettore l’idea di come evolverà il tira e molla tra i due. Mentre Orso in vestaglia sta per assaporare la gioia di una bella mattinata tranquilla in casa, solo soletto e sorseggiando in poltrona una confortevole tazza di te, Anatra progetta una divertente passeggiata con l’amico. Le insistenze di Anatra non lasciano margine al alcun rifiuto e Orso, un burbero dal cuore tenero, sebbene a malincuore accetta. E peggio gliene incorre perché per lui la giornata evolve nel segno di un’impossibile relax, all’insegna delle insistenti proposte dell’asfissiante Anatra. I più piccoli si divertono soprattutto se chi legge ad alta voce si impegna a drammatizzare il dialogo dei due. Interpretando in toni diversi le richieste petulanti e stridenti di lei e le risposte assonnate e scocciate di lui. Rinforzato dalle illustrazioni di Benji Davies dal segno ironico e lieve, il mix è esilarante. E lascia nel cuore la voglia di una nuova avventura. Dai 3 anni

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