Andata e ritorno in bianco e nero
lunedì 16 maggio 2022

Ann Jonas (1932-2013) autrice e illustratrice americana di successo, ha realizzato questo albo nel 1983, incassando subito il premio del New York Times come migliore libro illustrato e guadagnandosi l’inserimento nella ALA Notable Book, una lista che dal 1940 identifica ogni anno il meglio del meglio dei libri per bambini. Quarant’anni e non sentirli, si potrebbe dire di Andata e ritorno (16 euro) un albo spettacolare, quasi un gioco di prestigio – è stato detto – che mostra fin dove ci si può spingere quando la grafica si nutre di abilità e fantasia.

Un’annotazione su Cliquot, la casa editrice romana che lo pubblica e che ha nel proprio dna la ricerca di manoscritti dimenticati, opere mai tradotte da riportare alla luce riconoscendone il valore di classici moderni. Così è successo con questo albo che senza dubbio ha conservato nel tempo la bellezza dei classici senza età. Ann Jonas riesce a sorprendere a ogni pagina il lettore, sia che abbia 5 o 99 anni, con un viaggio iniziato alle prime luci dell’alba che parte dalla campagna, attraversa pianure, montagne, vallate e paesaggi marini fino ad approdare ai grattacieli di una metropoli. Questa è l’andata. Per il ritorno basta capovolgere il libro per trovarsi immersi in un trionfo di trompe l’oeil che impressiona gli occhi e la mente. Fantastico.

La luce e l’oscurità, il bianco e il nero: una contrapposizione tra opposti che sembra un eterno rincorrersi a guadagnare terreno, l’uno a scapito dell’altro. È il filo conduttore questo albo Il Bianco e il Nero con un piccolo testo di Debora Vogrig e grandi tavole di Pia Valentinis per Orecchio acerbo (14,50 euro).

Tutto inizia di notte, quando il nero trionfa e nel buio risaltano solo i puntini bianchi delle luci accese. Poi il bianco si espande e illumina il giorno mentre il nero svanisce rifugiandosi negli angoli più nascosti delle case. È un gioco un po’ per scherzo a far la voce grossa, a cercar di prevalere, di avanzare, schiacciando ed escludendo l’altro. Finché il contrasto si stempera e il bianco e il nero provano a convivere pacificamente e a dar vita a tutto quel mondo di oggetti, animali e piante in cui non c’è l’uno senza l’altro. Dai 4 anni

Una bella metafora della crescita. Dei tentennamenti, delle incertezze e delle esitazioni che i più piccoli esprimono come qualcosa di nuovo e inaspettato di fronte alle prime prove di autonomia. Tema caro a Linde Faas, artista olandese che attualmente vive e lavora nel nord della Svezia, autrice di Fratello, dove sei? (Clichy; 19 euro) e già presente nel precedente albo “Il bambino e la balena” pubblicato sempre da Clichy.

Qui a spronare la piccola rana protagonista a non avere paura di lasciare il nido familiare e andare a esplorare il mondo è il fratello maggiore. Ma poiché le parole non sembrano convincenti, Fratellone sfodera l’arma dell’emulazione: sarà lui a lasciare il nido e a dimostrare al Fratellino che quel viaggio verso l’ignoto non solo è fattibile, ma riserva inimmaginabili sorprese per luoghi e incontri. E poi, c’è un poi che i piccoli lettori scoprono all’ultima pagina e che addolcisce, se solo ce ne fosse bisogno, questa storia di affetto fraterno. Dai 3 anni

Se non fosse stata una donna geniale e curiosa, dal carattere forte e anticonformista, tenace oltre che appassionata del proprio lavoro, decisa a infrangere quei muri che la scienza dal volto maschile cercava di erigere per tenere a freno lo spirito delle donne, Maria Montessori, classe 1870, non sarebbe mai diventata un medico, un neuropsichiatra, non avrebbe studiato quei bambini gravemente ritardati e non avrebbe tratto dalle sue argute osservazioni materia fondamentale per dar vita a una pedagogia innovativa. Un metodo tutto suo, costruito su un pensiero originale, elaborato su intuizioni e osservazioni, con il bambino e le sue capacità di auto-educazione al centro. Il tutto in anni in cui alle giovani donne borghesi si riservava piuttosto una carriera domestica. A settant’anni dalla sua scomparsa questo libro di Martine Gilsoul, Maria Montessori. Una vita per i bambini (Giunti; 19 euro) ce ne restituisce un ritratto a tutto tondo, lontano dai consueti cliché frutto di studi su testi originali e lettere della grande studiosa.

Una nuova biografia che della Montessori e della sua vita presenta in tutta la loro complessità e modernità i momenti cruciali. Dal suo impegno di femminista ante litteram, impegnata a fianco delle donne per il diritto di voto, all’infaticabile dedizione di medico dalla parte delle lavoratrici e dei bambini malnutriti e rachitici fino alla Maria Montessori che svolta la propria esistenza e la propria professionalità mettendo a punto agli inizi del Novecento La Casa dei Bambini nel quartiere romano di San Lorenzo una scuola per i figli dei poveri che diventa un vero laboratorio scientifico di ricerca. Il punto di partenza di una concezione dell’infanzia in cui libertà e attività si legano a una qualità della vita improntata alla bellezza e alla pace. Il perno che a distanza di tanti anni sostiene il suo metodo e continua a dare i suoi frutti. Un libro che tutti gli educatori dovrebbero leggere.

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