Meravigliosi papaveri spiccano su un abitino verde come un prato che la piccola Lia indossa seduta al pianoforte. La copertina di questo albo con il suo titolo Il vestito di Lia (Edizioni Corsare; 18 euro) ci consegna una chiave per entrare nella storia di paure e passioni che Sara Marconi racconta con leggerezza e Daniela Costa illustra con una fantastica mano delicata. Il primo dato è che Lia è una bimbetta piena di paure: teme gli animali, si ritrae davanti alle persone, rifiuta corsi di teatro e di sport. Si sente a proprio agio solo con la sua amica Emma, tra i libri di avventure e al pianoforte.
Ma vi pare poco? Si capisce invece che in famiglia c’è molta preoccupazione sui comportamenti di Lia, e che i primi impauriti sono proprio gli adulti, pieni di dubbi nel trattare con lei. Come dirle per esempio che dovrà affrontare il saggio di musica? Chi dovrà darle la notizia? Come blandirla per convincerla a non sottrarsi? Come indorarle la pillola amara? Be’, presto si comprenderà che la forza di Lisa è del tutto sottovalutata. I bambini sanno sorprenderci, anche quelli che ci sembrano più fragili e sempre da sostenere. I bambini - ci assicura Sara Marconi - sanno farcela, camminare con le proprie gambe, tanto più se gli adulti riescono a superare i propri timori e fragilità, e dare loro fiducia e libertà di aggrapparsi spontaneamente alle loro segrete ancore di salvezza. Quelle piccole e quelle grandi passioni che rappresentano il mare calmo in cui sentirsi capaci di affrontare le burrasche. Navigare da soli senza paure. Da non perdere. Dai 5 anni
Pare un donnino innocuo la signora Machespavento, riccioli argento, cappellino e ombrellino parasole, vecchi merletti e perle al collo, una casetta semplice al limitare del bosco buio e pauroso. Molto english. La sua vita però ha un punto debole, perché proprio dal bosco spuntano ogni tanto certi brutti ceffi che farebbero paura a chiunque. La signora Machespavento si rintana in casa ma confida nel suo ranocchio da compagnia che meglio di un mastino fronteggia con successo vari malintenzionati.
Ma sarebbe meglio dire malcapitati. Gnomi ingordi e ladri, creature orribili e puzzolenti, orchi affamati che mirano a farsi della cara vecchietta un sol boccone rischiano il peggio ignorando il cartello che suona come un avvertimento. Attenti al ranocchio - come titola questo albo realizzato dall’inglese William Bee (Lupoguido editore; 15 euro) – è un consiglio che andrebbe seguito. Si vedrà quanto quel piccolo guardiano gracidante sia un tipaccio da cui stare alla larga. Niente paura, qui si sorride e si ride ancora di più con il colpo di scena finale dove anche i più piccoli possono scoprire che non tutte le favole hanno uno zuccheroso lieto fine e che baciare i ranocchi o i rospi può riservare qualche inconveniente. Dai 5 anni
Niente è scontato anche nella storia super premiata di Pinguino (Camelozampa; 16 euro) scritta e illustrata da Polly Dunbar, dove l’ironia corre sul filo della comunicazione non verbale. Non parla il pinguino che il piccolo Ben ha ricevuto in regalo. E a niente valgono tutte le smorfie, le capriole, le pernacchie, le scenate e le prese in giro volte a strappargli almeno un pigolio, un cenno di risposta.
È chiaro che Ben vorrebbe divertirsi con Pinguino ma lui tace, indifferente a ogni sollecitazione. Dunque tanto vale buttarlo questo gioco inutile, fargli vedere le stelle o metterlo in bocca a un leone che invece è ingolosito da ben altro. Ma quando Ben si trova in pericolo tutto cambia e Pinguino fa la sua parte. Alla prova dei fatti i veri amici sanno cosa fare. Dai 4 anni