Questa settimana sono iniziate due serie animate per bambini: Jurassic world - Nuove avventure su Boing (canale 40 del digitale terrestre) dal lunedì al venerdì alle 16,00 (adatta ai più piccoli) e Rospo e i suoi amici su Boomerang (canale 609 di Sky) tutti i giorni alle 21,00 (per i più grandicelli). Nel primo caso si tratta (come annunciato su queste pagine da Tiziana Lupi venerdì scorso) di un omaggio ai trent’anni di Jurassic Park, il film di Steven Spielberg uscito nelle sale cinematografiche il 9 giugno 1993. La serie animata statunitense, che porta la firma di Zack Strentz e ha tra i produttori lo stesso Spielberg, racconta di sei ragazzi che si trovano bloccati sull’immaginaria Isla Nublar quando i dinosauri devastano l’isola. Incapaci di raggiungere il mondo esterno, i sei dovranno unire le forze per sopravvivere. Nel caso di Rospo e i suoi amici (serie britannica diretta da Tim Searle) i protagonisti sono quattro animaletti: lo stesso Rospo, Riccia, Topo e Talpino. Anche in questo caso sono l’amicizia e la solidarietà a caratterizzare ogni episodio. Per cui sulla positività dell’idea di fondo c’è poco da dire. Qualche considerazione merita semmai la tecnica con cui entrambe le serie sono realizzate, ovvero la computer grafica, anche se in un caso si tratta di cartoni antropomorfi, cioè di animali con caratteristiche umane, e nell’altro di cartoni che rappresentano direttamente esseri umani. La vecchia animazione attraverso i disegni è stata abbandonato da tempo. Adesso la tecnica si è molto affinata, i personaggi dei nuovi cartoni sono perfettamente sagomati e inseriti in storie girate con soluzioni cinematografiche vere e proprie, con panoramiche effetto drone, cambio di inquadrature e di piani. Eppure, a chi è cresciuto con i vecchi cartoni animati, questi realizzati al computer sembrano meno «veri», per assurdo si potrebbe dire meno «umani».
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: