Santuari e Basiliche sono caratterizzate da un ingente afflusso di fedeli, meta di pellegrini o di gruppi parrocchiali organizzati per particolari eventi di devozione religiosa. Edifici di elezione, testimoni di fede e di
lunga tradizione religiosa, nei quali i battesimi, i matrimoni, i funerali – funzioni tipiche di una parrocchia – costituiscono solo una parte, minoritaria, dell’attività dei sacristi del luogo.
Molti gruppi di fedeli accedono generalmente già organizzati con propri sacerdoti e addetti per la rispettiva celebrazione (diaconi, accoliti, lettori, piccolo coro eccetera) che tuttavia devono sempre sottostare al controllo e all’organizzazione esclusiva della direzione della chiesa. Infatti non è consentito ai pellegrini coordinarsi direttamente con il sacrista o con altri addetti locali. Qualora fosse necessario, la direzione del luogo provvederà alla nomina di un “coordinatore” che fungerà da capoturno e che continuerà a svolgere l’attività di sacrista all’interno del suo gruppo di lavoro, senza alcuna maggiorazione della retribuzione.
Con queste premesse, la Faci, in rappresentanza degli enti ecclesiastici, e la Fiudacs, il sindacato dei sacristi, hanno aggiunto al contratto nazionale di lavoro, da poco rinnovato, specifiche disposizioni per i sacristi delle Basiliche e dei Santuari.
La principale novità riguarda l’inserimento di turni di lavoro. Il normale orario lavorativo è fissato in 40 ore settimanali (36 ore per il sacrista con venti anni di anzianità), distribuite su 6 giornate dal lunedì alla domenica. Qualora il Santuario o la Basilica siano aperti ai fedeli con un orario, anche spezzato, superiore alle 8 ore giornaliere, l’attività dei sacristi potrà essere organizzata in turni. Salvo scelte individuali e in accordo col datore di lavoro, i turni seguono una rotazione settimanale con riposo a scalare nel settimo giorno di attività e garantendo almeno un riposo mensile in coincidenza con una domenica.
L’accordo prevede un riconoscimento economico dei maggiori impegni richiesti ai sacristi, ora inquadrati su quattro livelli (invece dei tre ordinari) ai quali corrispondono maggiori importi retributivi, a partire da questo mese, mediamente con una differenza di 200 euro sul pari trattamento del sacrista in parrocchia. Segue una progressione economica già scadenzata a gennaio 2024 e gennaio 2025.
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: