Il dilemma del sabato sera pone un primo interrogativo: in tv di questi tempi non ci sono altro che Iva Zanicchi e Cristiano Malgioglio? Te li trovi comunque ti giri, al punto di non sapere più cosa stai guardando: Rai, Mediaset o che? Loro sono in questo ecumenici, passano da una rete all’altra rimanendo pure nello stesso ruolo, nel caso specifico quello di giudice. Il dilemma vero è però un altro, quello classico dello show del sabato sera tra Rai e Mediaset a cui assistiamo dagli anni Ottanta con tante sfide in termini di ascolto fino all’ultima, quella tra Il cantante mascherato (Rai 1) e Amici - Il serale (Canale 5), le cui nuove stagioni, rispettivamente la quarta e la ventiduesima, hanno debuttato sabato scorso. In quanto a numeri, Amici ha surclassato Il cantante mascherato: il talent di Maria De Filippi (con Malgioglio) ha registrato più di 4 milioni di telespettatori; il varietà condotto da Milly Carlucci (con la Zanicchi) si è fermato sotto ai 2 milioni e 300 mila. Non c’è dubbio che Amici goda dell’«anzianità», del fatto che vada in onda registrato e che abbia dalla sua un pubblico di giovani. Ciò non toglie che a lungo andare faccia avvertire una certa ripetitività nella gara, nei tormenti dei ragazzi che vi partecipano e nello scontro ormai poco naturale tra i cosiddetti coach. Il cantante mascherato meriterebbe di più, perché il format non è male. Il bestiario fantastico, che camuffa il personaggio e costringere giuria e pubblico a casa a ogni ipotesi per smascherarlo, funziona. Andrebbe però contenuto nella durata, gestendo meglio i tempi della diretta, e migliorato nell’interlocuzione con la giuria i cui membri non rendono allo stesso modo, in particolare due dei nuovi arrivati (Christian De Sica e la stessa Zanicchi), mentre il confermato Insinna, a cui si devono le battute migliori, deve stare attento a non pontificare. © riproduzione riservata