Romina, un aiuto per salvarle il cuore
domenica 10 febbraio 2008
Romina B. ha due anni e mezzo. Non aveva ancora 24 mesi quando è stata ricoverata in rianimazione per una rara malformazione del cuore all'ospedale
pediatrico diArgentina da Cavriglia, il comune dei minatori di lignite in provincia di Arezzo, dove vive con i genitori, Roberto e Veronica, originari di una famiglia di espatriati italiani poi tornati in patria. «Andavamo in Argentina a riabbracciare i parenti ? racconta la mamma ?, ma il viaggio tanto atteso è diventato un incubo». Il responso dei medici fu grave insufficienza cardiaca. «Se Romina è ancora con noi ? confida Claudia ? è grazie ai miracoli che il
Sigmalattia, il ricovero all'ospedale di La Plata, il superamento delle continue crisi che la bambina ha avuto da allora». Roberto, il papà, non c'era quando Romina è finita in terapia intensiva. Per raggiungere la famiglia in Argentina ha chiuso la sua azienda di trasporti e ha venduto il camion, nonostante lo stia
ancorlo ha pagato il suo paese d'adozione, attraverso un patto di solidarietà fra l'amministrazione
comunale di CavrigCipriano, Santa Barbara e
Mecomunità cristiana mobilitate nel nome di Romina. «Se la parrocchia vuol essere un riferimento sicuro ? spiega il parroco, don Foresto Bagiardi ? ha il dovere di essere un'antenna dei bisogni e delle difficoltà della gente. Come quelle della famiglia
B.». Settfondi, promosse iniziative, create reti fra le associazioni. è sceso in campo anche il Comune che,
con lottenuto dalla presidenza del Consiglio dei ministri un volo umanitario dell'Aeronautica militare
per far rha maggiori possibilità per il trapianto», spiega la mamma. Adesso Romina fa la spola fra la sua casa, l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze e il Sant'Orsola di Bologna. Con costi non di poco conto per una famiglia in cui la mamma ha dovuto
lasciarrimasto per sei mesi senza occupazione, solo da poche settimane ha un impiego interinale. Fra poco la piccola entrerà in lista d'attesa per avere un cuore nuovo. «E la nostra vita cambierà completamente», sospira il padre. Servirà anche una casa più grande: Romina ha bisogno di una stanza tutta per sé, al riparo da virus e batteri. I lettori potranno contribuire alle necessità di questa
famigliun'offerta sul conto corrente postale 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Per i bonifici: Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26 (Abi 05584, Cab 01626, Iban IT65P0558401626000000012201). ha collaborato
Giacomo Gambassi
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