Realtà e finzione in 8 serie televisive
domenica 23 luglio 2023
Le serie tv sono diventate un fenomeno socioculturale, ormai si studiano all’università. Hanno un’influenza che va ben oltre la mera visione, sono diventate un elemento sempre più presente nelle interazioni umane. Nelle serie rivediamo qualcosa della nostra vita, vi troviamo risposte a questioni importanti, oppure scopriamo che sono soltanto il modo più semplice per evadere da una realtà a volte troppo pesante. Partendo da questi presupposti, il sacerdote passionista Cristiano Massimo Parisi ha individuato otto serie tv sul senso della vita e della morte, sull’autodistruzione e la solidarietà, la menzogna e la ricerca della verità facendone una lettura teologica riassunta nel volume Il Vangelo… in streaming - Otto serie tv al vaglio della teologia (Città Nuova Editrice). Ad esempio Squid game «ci ricorda - a giudizio del teologo - la fragilità del male, che può essere combattuto e, in parte, anche sconfitto, grazie alla scelta di una vita responsabile». Oppure Strappare lungo i bordi, facendosi «portavoce delle difficoltà dell’essere umano», descrivendo «disagi e ansie che appartengono alle dimensioni affettive e relazionali di tutti e di ciascuno», consente «di riflettere criticamente sulla fede cristiana, dopo aver ascoltato il dramma umano descritto con un linguaggio accessibile a tutti». Nell’analizzare gli episodi sequenza per sequenza, Parisi arriva a dire che una serie come Squid game non è insensibile a quei «semi del Verbo» presenti in ogni religione e in ogni essere umano, «che possono venire fuori in qualsiasi momento e fare la differenza tra una vita vissuta nell’indifferenza verso Dio e un innato bisogno di Infinito». Ma «tracce di Dio» l’autore le riscontra anche in Strappare lungo i bordi, magari facendo un parallelo tra le parole del protagonista e i testi biblici per un interessante esperimento oltre la normale interpretazione della serie. © riproduzione riservata
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