Nemmeno Ridley Scott ha saputo resistere al richiamo delle serie televisive. Il grande cineasta inglese, che ha firmato pellicole di successo come Blade runner e Il gladiatore, è uno dei produttori esecutivi nonché regista dei primi due episodi della nuova fiction fantascientifica Raised by wolves in onda il lunedì alle 21.15 su Sky Atlantic (in streaming su Now Tv e disponibile on demand). Del resto anche le serie rispettano i criteri e i codici del grande racconto cinematografico, casomai diluiscono la storia, ma non per questo ne limitano la resa e la forza narrativa. E poi, con la diffusione delle piattaforme on line e adesso con la chiusura delle sale causa Covid, il confine tra cinema e televisione diventa sempre più labile. Scott, tra l'altro, porta in tv ambientazioni e temi frequentati nel suo cinema con film come il rammentato Blade runner e i vari Alien, Prometheus e Sopravvissuto. Anzi, in Raised by wolves (letteralmente Allevato dai lupi) si parte proprio da una questione di sopravvivenza, addirittura del genere umano. Più esplicito in questo senso il sottotitolo Una nuova umanità. La serie, scritta dallo sceneggiatore americano Aaron Guzikowski, racconta infatti di due androidi (robot dalle sembianze umane), chiamati simbolicamente Madre e Padre, approdati sul pianeta Kepler-22b con alcuni embrioni umani per iniziare una nuova civiltà mentre sulla Terra gli uomini rischiano l'estinzione a causa della guerra tra atei militanti e l'ordine religioso dei Mitraici. Si tratta dunque di fantascienza distopica, ovvero che immagina un futuro catastrofico in base a una previsione possibile. Inquieta pertanto che possa essere una guerra di religione a distruggere il genere umano. E se anche quelle immaginate sono le conseguenze del fondamentalismo, non mancano i riferimenti ai Mitraici come derivazione del cristianesimo pur adorando un Dio diverso, Sol. C'è persino una sequenza che rimanda alla Comunione eucaristica. Ma al netto di questo la serie ha un suo fascino, soprattutto per gli amanti del genere.