È un’inchiesta forte quella proposta venerdì sera da RaiNews24 all’interno di Spotlight. Per la prima volta le prefetture hanno autorizzato delle telecamere a entrare in due Centri di permanenza per i rimpatri dei migranti, ovvero i CPR di Ponte Galeria a Roma e Macomer in Sardegna, e quello che emerge è un quadro durissimo di violazioni e sofferenze, reso ancora più esplicito da immagini iniziali carpite con dei cellulari ai CPR di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) e di Torino. In questi Centri, i migranti senza permesso di soggiorno, arrivati in Italia in maniera irregolare, vengono trattenuti in attesa di essere rimpatriati nei Paesi di provenienza. Ma al di là delle immagini dure e crude, che in questo caso parlano veramente da sole, l’inchiesta, che porta la firma di Giulia Bosetti, fa luce su quello che il titolo definisce l’«Asso piglia tutto», ovvero «Il business dei CPR», che fa capo sostanzialmente a una multinazionale svizzera, la Ors, che gestisce più di cento strutture in Europa, ma che in Italia manca di molti requisiti tra cui la certificazione antimafia. Non ha neppure una sede, tranne un appoggio legale presso uno studio di commercialisti a Roma. Ma soprattutto l’assistenza che propone, vitto compreso, è insostenibile dal punto di vista economico rispetto alla cifra al ribasso con cui vince gli appalti. Fatto sta che la Bosetti, nella sua visita, si è trovata davanti dei veri e propri carceri, con 150 telecamere attive giorno e notte, senza sedie perché, come viene spiegato dai responsabili, i migranti se le tirerebbero dietro ed anche per questo vengono somministrati psicofarmaci per scopi sedativi a quasi tutti i reclusi. C’è molta concretezza, poco spazio all’estetica in questa nuova puntata di Spotlight, che conferma quanto a livello giornalistico sia importante la tv d’inchiesta rispetto a quella delle chiacchiere dei talk show.
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