Dopo aver dedicato una puntata speciale a Giulia Cecchettin, Generazione Z, il programma ideato e condotto da Monica Setta in onda la notte tra martedì e mercoledì su Rai 2 (recuperabile su RaiPlay), continua a dedicare spazio alla ventiduenne uccisa dall’ex fidanzato. Lo ha fatto, con apprezzabile equilibrio, anche nell’ultima e la penultima puntata. Del resto la stessa Giulia, come età, sarebbe rientrata nel target a cui il programma si rivolge: i giovani più o meno tra i 12 e i 26 anni. L’ultima puntata, in particolare, è stata ancora uno speciale, in qualche modo doveroso, andando in onda la notte del giorno del funerale della ragazza a Padova con la partecipazione di migliaia di persone. «Giulia è stata la figlia di tutti noi», ha esordito la conduttrice per poi dare giustamente spazio a più riprese alle parole di Gino Cecchettin, che al termine delle esequie ha offerto l’ennesima testimonianza di forza, dignità e speranza nonostante la morte della moglie appena un anno fa e l’uccisione della figlia in queste settimane: una «pioggia di dolore» dalla quale si è augurato «possa nascere un germoglio d’amore, di perdono e di pace». La psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi ha definito quella dei Cecchettin una «famiglia armonica», che altrimenti non avrebbe sopportato una situazione simile. Spazio anche a un breve confronto politico in cui una volta tanto esponenti di schieramenti diversi hanno mostrato la volontà di cercare punti d’incontro e di dialogo almeno nel combattere la violenza sulle donne. Interessante, dopo aver riascoltato l’appello del vescovo di Padova ai giovani, che sia stata sollevata in studio, assieme a tutte le altre necessità, anche la questione dell’«educazione digitale». Ne abbiamo assoluto bisogno tutti, ma i ragazzi in modo particolare. Non dimentichiamo che anche Filippo Turetta appartiene, purtroppo, alla Generazione Z.
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