È in qualche modo una coincidenza, per un verso anche tragica, quella dell’inizio ieri su RaiGulp della fiction per ragazzi Crush - La storia di Tamina a pochi giorni dal drammatico naufragio di migranti sulle coste calabre e dalle affermazioni del ministro Piantedosi sulla responsabilità di chi mette in pericolo la vita dei figli per fuggire dal proprio Paese. Nel suo piccolo La storia di Tamina, raccontando di una tredicenne afghana rifugiata in Italia con la sua famiglia dopo la conquista del potere da parte dei Talebani, è utile per capire che si rischia molto più in certe situazioni a rimanere nel proprio Paese che non ad avventurarsi in mare (ferma restando la condanna dei mercanti di essere umani). Esemplari i frequenti dialoghi in videochiamata tra Tamina e l’amica del cuore, Aisha, rimasta in Afghanistan. Dietro le loro confidenze di ragazzine si avverte il dramma di un popolo terrorizzato da un regime violento e repressivo, soprattutto con le donne. Una situazione che la fiction ideata da Simona Ercolani e diretta da Valentina Bertuzzi rende ancora più esplicita con il trauma della protagonista, che ha paura dell’acqua per avere assistito all’annegamento di una donna da parte dei talebani. Per il resto la serie in onda su RaiGulp tutti i giorni alle 14,10 e alle 19,10 (ma già disponibile su RaiPlay) affronta, con una narrazione lineare e un linguaggio adatto agli adolescenti, il tema dell’integrazione (prendendo a pretesto lo sport), delle culture e delle tradizioni che si incontrano, il valore dell’amicizia e la scoperta dell’amore. Ovviamente non è tutto rose e fiori, ma il bene, come si addice alle favole a lieto fine, prevarrà. Personaggi belli e positivi come Annina, l’anziana che ospita la famiglia di Tamina, appariranno vincenti su altri come i bulli della scuola.
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: