Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì alle 18,50 su Rai 2, sta andando in onda la serie Un milione di piccole cose, che racconta la storia ambientata a Boston di un gruppo di amici tra i trenta e i quarant'anni alle prese con i problemi della famiglia, del lavoro e più in generale delle scelte di vita. Alcuni sono sposati e con figli, altri stanno lottando per la carriera o per tenere in piedi la propria relazione. Ma un fatto imprevisto, il suicidio di John, il più attivo del gruppo, produce in tutti una ferita profonda, che sarà acuita dalla scoperta che all'interno del gruppo c'è anche una coppia di amanti: lui, Eddy, è sposato con Katherine con cui ha un figlio e lei, Delilah, è addirittura la moglie del suicida John con cui ha avuto una figlia. Nel dramma generale si inserisce anche la grave malattia di Maggie, la ragazza che sta con Gary. Completano il gruppo Regina e Rome con quest'ultimo che si è appena licenziato. Non è dunque un mondo perfetto quello che ci racconta questa serie statunitense, ma è un mondo in cui l'amicizia continua a essere un valore. Ad esempio Rome, che pur non perdonando a Eddy la relazione con la moglie dell'amico, lo consola dicendo che non può essere lui la causa del suicidio di John perché «non ci si uccide per un motivo solo, ma per un milione di piccole cose». Da qui il titolo, che si riferisce anche all'amicizia stessa, fatta di attenzioni e da un milione di piccole cose. Si dice che questa serie nasca sulla scia dell'ottima This is us. In effetti, entrambe raccontano la vita con tutte le sue difficoltà, mentre la famiglia da una parte e l'amicizia dell'altra restano al centro: sono il rifugio, il punto di appoggio. C'è semmai da chiedersi se sia azzeccato l'orario pomeridiano per una serie che pur essendo di valore non è di impatto immediato avendo bisogno di una certa attenzione per i temi trattati e per lo sviluppo della vicenda.