Doveva terminare col 2018, ma il decreto "Quota 100", grazie a nuove risorse, ne ha posticipato la scadenza di un anno. Si tratta dell'Ape sociale, l'anticipo della pensione per i lavoratori che operano in condizioni sociali disagiate o in attività particolarmente gravose. L'Inps ha già riaperto dal 29 gennaio la procedura per presentare due domande, una per la verifica delle condizioni di accesso (stato di invalidità, lavoro gravoso ecc.) e in seguito la domanda per la prestazione Ape, con una prima scadenza al 31 marzo 2019.
La proroga dell'Ape sociale interessa coloro che nel 2019 maturano i requisiti previsti dalla legge, ma anche chi ha maturato gli stessi requisiti negli anni precedenti. L'Ape beneficia inoltre del blocco degli aumenti della speranza di vita. Opportunamente l'Istituto di previdenza precisa che, per evitare la perdita di eventuali rate della prestazione, le persone che sono già in possesso del riconoscimento dei requisiti devono presentare contestualmente la domanda per l'Ape.
Quanto ai requisiti, si accede all'Ape sociale avendo l'età di 63 anni e contributi versati per almeno 30 anni. Tuttavia la legge di bilancio dello scorso anno ha riservato uno sconto per le madri lavoratrici: il requisito dei contributi si abbassa di dodici mesi per ogni figlio ma per non più di due anni. Per le mamme l'anzianità contributiva minima scende pertanto a 29 anni (per un figlio) oppure a 28 anni (con due o più figli). Se l'interessata svolge poi un'attività definita "gravosa", per la quale il requisito agevolato parte da 36 anni di contribuzione, si scende parallelamente a 35 oppure a 34 anni. Per tutte le riduzioni, quanto è specificato riguardo ai figli legittimi, vale anche in presenza di figli naturali oppure adottati.
Quota 100. Quota 100 entra ora in concorrenza con l'Ape sociale. A parità di calcolo delle due prestazioni, Quota 100 spunta un'età di accesso più bassa rispetto all'Ape (62 anni contro i 63 dell'Ape), mentre l'Ape si accontenta di minori versamenti (30 contro i 38 di Quota 100) ed ancora di meno per le donne. Quota 100 non ha limiti di importo (contro il massimo dei 1.500 euro dell'Ape) e non prevede i casi di esclusione dell'Ape (disoccupazione, altri indennizzi ecc.). Al contrario di Quota 100, l'Ape è compatibile con altre attività fino a 8 mila euro l'anno o fino a 4.800 per gli autonomi.
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