Ancora per quest'anno sono favoriti i pensionamenti con le scorciatoie dell'Ape sociale e di Quota 102. Negli incontri Governo-sindacati per una ennesima riforma della previdenza – temporaneamente sospesi per la pandemia e per gli eventi internazionali – le due agevolazioni sembrano destinate a cedere il passo alla flessibilità con un solo canale di uscita in base al possesso di 41 anni interi di previdenza, ma senza limitazioni sulla qualità dei contributi e senza una età obbligatoria.
La prospettiva mette in maggiore evidenza i vantaggi, ora sicuri, offerti dall'Ape e dalla Quota. In particolare, mentre Quota 102 ricalca sostanzialmente la vecchia Quota 100 (che resta ancora in vigore solo per chi è in possesso dei requisiti), l'Ape sociale di quest'anno è stata estesa dalla legge di Bilancio ad altre categorie lavorative prima non considerate. Alla scadenza annuale del 31 marzo per le domande di Ape sono ora interessati anche gli operai dell'edilizia (particolarmente esposti a infortuni) e i ceramisti addetti alla formatura di prodotti di ceramica e terracotta. Entrambe le categorie godono di una riduzione del requisito contributivo a 32 anni invece dei 36 anni normalmente richiesti per l'Ape sociale.
L'attestazione lavorativa rilasciata agli edili dalla Cassa Edile, in alternativa a quella del datore di lavoro, non documenta ufficialmente i requisiti di legge; la loro valutazione compete esclusivamente all'Istituto di previdenza.
Al bivio. I lavoratori interessati a entrambe le prestazioni agevolate possono bilanciare la convenienza personale ponendo a raffronto le condizioni in campo. A parità di calcolo dei due pensionamenti, Quota 102 richiede ora un'età di accesso più alta (64 anni contro i 63 dell'Ape), mentre l'Ape si accontenta di mi-nori versamenti (da 30 a 36 anni in base alla categoria e ridotta fino a due anni per le donne con figli, con-tro i 38 anni di Quota 102). Quota 102 non ha limiti di importo (contro il massimo di 1.500 euro lordi dell'Ape) e non prevede i casi di prestazioni dichiarate incompatibili con l'Ape (disoccupazione, indennizzi vari ecc.). Inoltre al contrario di Quota 102, che consente solo lavori occasionali fino a 5 mila euro, l'Ape è compatibile con altre attività lavorative fino a 8 mila euro l'anno per i dipendenti o fino a 4.800 euro per gli autonomi.
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