Quelle lezioni di Nabokov così forti e preziose
venerdì 2 novembre 2018
Anche quando non riusciamo a condividerla e ci irrita o scandalizza, la critica letteraria degli scrittori è spesso la più nutriente e appassionante, oltre che la più leggibile. Il soggettivismo e la sincerità hanno un pregio: se non ci dicono qualcosa di vero sulla letteratura, ci rivelano comunque qualcosa dello scrittore che ne sta parlando. Questo è particolarmente vero per le Lezioni di letteratura di Vladimir Nabokov, ora ripubblicate da Adelphi dopo l'edizione Garzanti del 1982. Nabokov è uomo di opinioni forti e di intransigenze (una sua nota raccolta di articoli e interviste s'intitola appunto Strong opinions). È vero che ci sono anche alcuni saggisti puri o studiosi come Auerbach e Wilson, Sklovskij e Batchin, Praz e Steiner, ai quali non si può negare la qualifica di scrittori. Ma anche mettendo da parte il caso di Eliot, un poeta la cui produzione critica ha guadagnato nel Novecento il massimo di autorità internazionale, in Italia abbiamo avuto scrittori come Montale, Tomasi Di Lampedusa, Calvino, Pasolini, le cui pagine critiche, per il loro acume e la loro chiarezza, dovrebbero essere usate più spesso nell'insegnamento. Con le sue Lezioni di letteratura lo stesso Nabokov ci si presenta in veste di docente universitario. La sua critica prende perciò la forma della lezione. Gli autori trattati sono alcuni classici della narrativa dell'Ottocento e del primo Novecento, libri che dovrebbe leggere non solo ogni studente di letteratura ma anche ogni persona colta (categoria, questa, oggi in via di sparizione): opere di Jane Austen, Dickens, Flaubert, Stevenson, Proust, Kafka, Joyce. Il metodo con il quale Nabokov le analizza vuole essere strettamente letterario, concentrato sullo stile e l'arte del narrare, evitando qualsiasi genere di utilitarismo pratico, scientifico, morale, politico. Nella nota di commiato che conclude il volume si legge: «I romanzi di cui ci siamo imbevuti non vi insegneranno nulla che possiate applicare alle difficoltà della vita; non vi aiuteranno in ufficio, né in battaglia, né in cucina, né in camera dei bambini. Il sapere di cui ho cercato di farvi partecipi è lusso puro e semplice (...) Potrà aiutarvi a provare il senso di appagamento puro e assoluto che dà l'opera d'arte ispirata e ben costruita (...) contribuirà a creare una sensazione di serenità, di benessere mentale più genuino».Va detto però che questa strong opinion di Nabokov appare stranamente paradossale. Gli appagamenti mentali puri e assoluti sono senza dubbio una delle cose più preziose e utili nella vita.
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