La critica televisiva mi pare che da anni sia in netto declino, se non in via di sparizione. È una lacuna abbastanza grave se si considera che i programmi tv non sono invece trascurati da un ampio pubblico, e sembra che in tempi di notizie false e manipolate abbiano la salutare funzione di correggere e contrastare lo scandaloso caos informativo e comunicativo della Rete. Per quel poco che ne so personalmente, dato che prima dell’ora di pranzo non accendo mai il televisore, tra le cose più viste ci sono i molti e troppi talk show nei quali è invalsa la pessima abitudine di tollerare o provocare di proposito l’alterco, la lite, le urla che non fanno più neppure capire che cosa i contendenti sbraitanti stanno dicendo. I conduttori cercano di disciplinare la discussione, ma non di rado è chiaro che gradiscono lo scontro perché teatralmente fa audience, arrivando perfino a diventare televisivamente memorabile. È un malcostume della politica italiana: ma la politica in generale si nutre di faziosità e invettive che non rendono facile capire chi dice cose vere e chi no. Vorrei perciò qui segnalare e consigliare un programma pomeridiano che mi sembra ottimo, disintossicante, educativo oltre che informativo e culturalmente attendibile. Si tratta di Geo, che va in onda su Rai3 dalle 17 alle 19, dal lunedì al venerdì. Due ore utili a tutti sia per interesse conoscitivo e valore etico che per lo splendore e l’originalità delle immagini. Il maggiore interesse del programma è dovuto al fatto che si vede da vicino gente che lavora con le mani, soprattutto in quella nostra provincia italiana di cui sappiamo poco. Agricoltura tradizionale, artigianato, tuttora inventivo, produzione di cibo naturale, paesaggi, vocazioni che continuano a trasmettersi di padre in figlio, rispetto della natura dei territori, luoghi e lavori da scoprire, bei documentari e sapiente scelta degli invitati da intervistare. Mi permetto di consigliare Geo anche a insegnanti e studenti. Le realtà che si vedono lì non compaiono mai in altri programmi televisivi.
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