Ricevo da qualche tempo in omaggio la rivista "Il Libraio", pubblicata dal Gruppo editoriale Mauro Spagnol. Lo sfogliavo con l'occhio incerto fra curiosità e distrazione. Alla fine, cioè ora, con il numero di dicembre, mi sono reso conto che non è una rivista di informazione e di consigli, ma di pubblicità. Con l'aggravante che si fa pubblicità immancabilmente ai libri che di pubblicità hanno meno bisogno: si pubblicizzano i bestseller. In copertina trovo la foto di J. K. Rowling, l'autrice di Harry Potter, tradotta in 73 lingue, ha venduto nel mondo più di 450 milioni di copie e dai suoi libri sono stati tratti ben otto film, naturalmente di successo.Questo più o meno lo sapevamo. Ma sfogliando la rivista si scopre che direttore e redattori hanno in testa un'idea fissa, quella del bestseller al suo top, dell'autore che più venduto e premiato non si può. Il primo consigliato è Andrea Vitali di cui viene detto che ha vinto i seguenti premi: il Piero Chiara, il Grinzane Cavour, il Bancarella, il Montblanc, l'Alda Merini, l'Ernest Hemingway, il Procida-Elsa Morante, il Campiello, il Boccaccio per l'opera omnia ed è stato finalista allo Strega: due citazioni firmate da Camilleri e D'Orrico lo applaudono. E si va avanti così. Crichton è definito «autore da 200 milioni di copie». Elizabeth George è «sempre in vetta alle classifiche». James Patterson «è uno dei più grandi fenomeni editoriali» ed è nel Guinness dei primati. Diana Gabaldon è «tradotta in 19 lingue e venduta in 23 paesi di tutto il mondo». Uno è «un grande successo editoriale internazionale», un altro è «capofila del thriller». Glenn Cooper «ha venduto oltre un milione e mezzo di copie» e si è imposto «come autore di bestseller internazionali». Si consiglia «il nuovo bestseller dell'autore più venduto nel mondo» (sempre James Patterson). Sepúlveda è segnalato come autore del «grande bestseller internazionale a tutti noto». Catherine Dunne «ha venduto oltre un milione di copie in Italia» e Hornby ne ha vendute due milioni. Il libro dell'anno infine è Fai bei sogni di Massimo Gramellini: 1 milione di copie vendute. Viene una voglia smodata di leggere solo libri da venticinque lettori.
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