È una vicenda drammatica, quella che arriva a “La Voce” da Napoli. La racconta un sacerdote, che di fronte al grave disagio in cui versa una famiglia della sua parrocchia si affida alla generosità dei lettori. L’appello riguarda la signora Silvia e l’intero nucleo familiare, “provato nel tempo” e
messo in ginocchio negli anni della pandemia. Silvia soffre di una disfunzione surrenalica e tiroidea che impedisce qualunque attività lavorativa. Anche il marito, disoccupato da tempo, ha seri problemi di salute. «Dei tre figli, il più piccolo vive una forte ansia depressiva», aggiunge il parroco. Il ragazzo è sotto farmaci da 13 anni e a causa della malattia non riesce nemmeno a uscire di casa, tantomeno ad affrontare una attività lavorativa. Insomma, quella che vive questa famiglia «è una situazione veramente pietosa e insostenibile», aggravata dal rischio di sfratto esecutivo. Sono diversi mesi infatti che l’affitto non viene pagato. Il sacerdote napoletano chiede un aiuto per ridare speranza a Silvia e alla sua famiglia; lo si può fare con un versamento, anche piccolo, sul Conto corrente postale 15596208, intestato ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”, piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”. Si può anche fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La voce di chi non ha voce - Banco Bpm Iban IT05Y0503401741000000012201. Per le donazioni alla “Voce di chi non ha voce” non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.
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