Ci sono tanti obiettivi che mostrano: 180 immagini di fotografi emergenti e professionisti da 211 paesi di tutto mondo che rappresentano visioni di mondo e di umanità, con il mirino puntato su ambiante, identità, inclusione, stupore. E poi c’è un obiettivo da raggiungere: il dono, l’impegno, il sostegno alle umanità e ai popoli feriti dalla guerra, ai senza dimora, a quelli che sono in difficoltà nelle nostre strade. A Palazzo delle Stelline a Milano vanno in scena - fino al 30 ottobre - le immagini dei Sony World Photography Awards, promossi dalla World Photography Organisation e Sony, il cui ricavato andrà - in una triangolazione virtuosa con Fondazione Fiera Milano e Fondazione Stelline - a favore di Fondazione Progetto Arca. Un altro tassello della collaborazione che la onlus ha avviato lo scorso marzo con Fiera Milano per supportare il popolo ucraino. «Ad oggi sono state inviate 170 tonnellate di materiali a bordo di 25 tir nelle zone dell’emergenza – ha detto il presidente della Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia –. E siamo ancora lì, con tre mense che dispensano 2.500 pasti al giorno, fra Leopoli e Cernivci. Diamo aiuto e conforto alle tante famiglie di sfollati che abbiamo accolto». Un impegno in Ucraina, ma anche in città con l’hub in Stazione Centrale, nelle strutture di Progetto Arca, nelle famiglie, cercando di stare al fianco delle 72 mila persone arrivate in questi mesi». Oggi gli arrivi sono molto limitati, «al contrario aiutiamo tanti a ritornare in patria». Dalla guerra a cascata arriva la nuova emergenza, quella dei rincari delle materie prime e dell’energia che sta generando una nuova ondata di difficoltà per imprese, famiglie e associazioni in tutto il mondo. «In questi mesi purtroppo registriamo – continua Sinigallia – un aumento delle richieste di aiuto. Quasi raddoppiate a Milano, Rozzano e Lombardia, ma anche in tutta Italia. Sono 3.500 le famiglie nel Paese, oltre 700 a Milano. Ma l’onda lunga per le famiglie arriverà lentamente l’anno prossimo». Le ripercussioni sono anche per le strutture stesse del Progetto Arca. «I nostri costi energetici si sono quadruplicati. Da luglio 2021 a luglio 2022 per le nostre strutture c’è stato un extracosto di un milione e 200mila euro. Servono misure specifiche per il non-profit».
Ecco allora l’importanza di sostenere questa realtà, anche attraverso la cultura. Come avvenuto lo scorso luglio, sempre alle Stelline, con la mostra Qui Odessa. Cronache di una città che trattiene il respiro di Anna Golubovskaja. Ora si può con la prestigiosa mostra dei Sony World Photography Awards 2022, curata da Barbara Silbe. Tra le opere esposte spiccano il progetto Migrantes del fotografo australiano Adam Ferguson, che si è aggiudicato il titolo di Photographer of the Year, o la suggestiva Grecia di George Tatakis, e poi le opere degli italiani Federico Borrella, premiato con il 2° posto per la categoria Wildlife and Nature all’edizione Professional, quelle di Giacomo Orlando e Alessandro Gandolfi, che si sono aggiudicati il 3° posto rispettivamente nella categoria Ambiente e Natura Morta, oltre al progetto di Antonio Pellicano, vincitore del National Award, Rise Up Again.
Uno scatto del progetto "Grecia" di George Tatakis: l'Isola Saronica di Spetses. - © George Tatakis - Sony World Photography Awards 2022
«Gli scatti proposti - dice Federico Cappone, country manager di Sony in Italia - costituiscono testimonianze preziose del nostro tempo perché racchiudono storie che non conosciamo e che meritano di essere raccontate e condivise. Siamo particolarmente orgogliosi dei riconoscimenti conquistati ogni anno, e mai come in questa edizione, dai fotografi italiani grazie al valore culturale e all’eccellenza tecnica che distinguono le loro opere. È importante sottolineare la natura internazionale del concorso, aspetto che Sony desidera valorizzare attraverso le tappe locali di un tour globale che permette a un pubblico sempre più vasto di ammirare le fotografie premiate. E ricordare che Sony World Photography Awards rappresenta solo uno dei modi, sebbene sicuramente tra i più importanti, con cui Sony si impegna a sostenere il mondo della fotografia, attraverso la continua innovazione tecnologica da un lato e un supporto fattivo al lavoro dei fotografi di ogni livello dall’altro. Il premio, infatti, rappresenta una piattaforma internazionale di grande visibilità che ci auguriamo possa aprire per vincitori e finalisti nuove opportunità di lavoro». Le fotografie esposte raccontano - evidenzia la curatrice Barbara Silbe - «storie dell’umanità e portano fino a noi frammenti di terre vicine e lontane, riassegnando alla fotografia il suo ruolo nodale, quello che da sempre mi incanta: la sua capacità di testimoniare gli avvenimenti contemporanei e consegnarli alla futura memoria collettiva. Le vicende che emergono dagli sguardi originali dei tanti fotografi premiati, riguardano segnatamente la natura, le migrazioni, la crisi climatica, l’inclusività, le fonti energetiche, la bellezza, i giovani, la scienza… Riguardano noi, i cambiamenti che abbiamo attraversato e che ci attendono».
Una mostra fotografica che a Milano ha dunque plurimi obiettivi sociali. «Crediamo – dice la presidente della Fondazione Stelline, PierCarla Delpiano – nel potere della cultura di contrastare le debolezze. Di rafforzare la catena formidabile degli aiuti con la contaminazione delle idee e del pensiero. Costruire a modo nostro la pace con quello che siamo più capaci di fare».
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