In un tripudio di articoli di leggi e di decreti, il messaggio Inps n. 8881 del 19 novembre scorso fa il punto sul complesso pensionamento dei lavoratori esodati, quanti - va ricordato - ancora oggi dopo la riforma sono senza un lavoro, senza un sussidio e senza pensione.L'attesa dei lavoratori interessati va ora aggiornata alle nuove regole della legge 147 del 10 ottobre scorso, più nota come "sesta salvaguardia" nell'elenco dei vari provvedimenti a tutela delle categorie bruscamente colpite dalla riforma. La nuova legge impatta direttamente con le disposizioni della precedente "seconda" salvaguardia (riferita ai lavoratori collocati in mobilità - legge 135/2012) e della "quarta"(riferita ai lavoratori cessati in base a risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro - legge 124/2013).Per entrambi i provvedimenti, cioè seconda e quarta salvaguardia, viene ridotto il numero dei lavoratori destinatari. Le relative richieste di pensionamento certificate dall'Inps si sono infatti rivelate inferiori alle attese, liberando in totale 24 mila posizioni. Questo ha consentito di estendere la protezione a nuove categorie di lavoratori, aggiungendo altri 8.100 esodati, che potranno andare in pensione con le regole ante riforma sui requisiti e sulle decorrenze, anche se risultano maturati dopo il 31 dicembre 2011.Nuovi esodati. Complessivamente si tratta di 32.100 soggetti così suddivisi:a) 5.500 collocati in mobilità;b) 12.000 prosecutori volontari;c) 8.800 cessati per risoluzione del rapporto di lavoro entro il 2012;d)1.800 lavoratori in congedo nel 2011, oppure in permesso retribuito, per assistere familiari con handicap grave. È stabilito che i requisiti pensionistici devono risultare maturati entro il prossimo 6 dicembre, cioè 36 mesi dall'entrata in vigore della riforma;e) 4.000 lavoratori a tempo determinato, licenziati tra il 2007 e il 2011, una novità nel panorama delle salvaguardie.La scadenza di presentazione delle domande alla Direzione territoriale per il lavoro è fissata al 5 gennaio 2015.Settima salvaguardia. Per ora è solo un'ipotesi. Pienamente fattibile, stando ad alcune valutazioni sindacali. Si tratterebbe di recuperare le risorse non utilizzate da tutte le salvaguardie per consentire il pensionamento ante Fornero ad altri lavoratori, circa 49mila, ultimi ancora esclusi da una specifica tutela. La settima salvaguardia dovrebbe chiudere definitivamente la vicenda esodati che, per effetto dei ripetuti interventi del legislatore, ha richiesto una copertura previdenziale per una platea complessiva di poco più di 170 mila lavoratori, così certificati dall'Inps, finora.
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