“Propaganda live” il lungo segno di Zoro
domenica 28 marzo 2021
Propaganda live prosegue con successo uguale a se stesso il venerdì sera su La 7. L'unica differenza, rispetto al passato, è la mancanza del pubblico in studio, causa Covid, sostituito da sagome di cartone. Non è un'assenza da poco, perché il pubblico era parte integrante. Ma lo show politico-ironico-giornalistico condotto da Diego Bianchi (blogger, giornalista, comico e regista), in arte Zoro, resta unico nel panorama televisivo grazie a una formula sostanzialmente immutata dal 2013, quando si chiamava Gazebo e andava in onda su Rai 3, fino a questa quarta stagione con il nuovo titolo in onda sulla rete di Urbano Cairo. Ogni puntata prevede lo “Spiegone Damilano”, ovvero la lettura dei fatti della settimana da parte del direttore de L'Espresso (Marco Damilano), l'intervista ad alcuni ospiti in collegamento (l'altra sera, ad esempio, la calciatrice Sara Gama) e in presenza (la cantante Malika Ayane, l'attore Antonio Rezza...), ma soprattutto si caratterizza per il reportage (“Racconto per immagini”) e per i continui riferimenti ai social, con Zoro che staziona davanti a un grande schermo, sorta di ampliamento del tablet o dello smartphone, interagendo con il vignettista Marco Dambrosio, in arte Makkox. Al linguaggio del web Zoro fa ricorso anche per i reportage (venerdì scorso da Bergamo), condotti con una handycam in soggettiva (in poche parole una telecamerina in modalità selfie). Con questo sistema cambia anche la posizione dell'eventuale intervistato che compare alle spalle del conduttore il quale in primo piano commenta tutto con l'espressione del viso. Ma la cosa più importante è che così facendo, oltre ad utilizzare un sistema ormai familiare ai più, dà l'idea che non ci sia l'interferenza della televisione. Appare, insomma, come un punto di vista più libero, che poi non è altro che il punto di vista di Zoro che, condivisibile o meno, è anche la forza dello show, che legge politicamente l'attualità da sinistra, ma con una spiccata ironia su una parte della sinistra stessa. Quello che proprio non va è la durata: oltre tre ore.
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