Prima il cuore, poi un rene. Pierangelo di trapianti se ne intende. Nel 2004 un arresto cardiaco lo porta alle soglie della morte, vive tredici mesi di interminabile attesa in ospedale, finalmente riceve in dono un cuore che gli permette di tornare a una vita normale. Dopo qualche anno arrivano altri problemi di salute, per complicanze ai reni è costretto alla dialisi, all'orizzonte si profila la necessità di un trapianto. Si offre come donatrice la sorella, che però non risulta compatibile, allora si fa avanti la moglie Marisa. Non è dello stesso ceppo familiare e quindi potrebbero esserci problemi di compatibilità, ma gli accertamenti medici permettono di dare il via libera all'operazione. Sono passati sette anni da quando il rene della moglie è diventato il rene del marito. Pierangelo sta bene, anche se ovviamente deve sottoporsi a rigorosi controlli periodici. «Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia…». Quando si sono sposati, nel 1981, non potevano immaginare che quelle parole così impegnative pronunciate davanti a Dio avrebbero acquistato una carnalità che oggi li commuove. È grazie a Marisa che Pierangelo è ancora in vita, la reciproca promessa di fedeltà è arrivata fino al dono da lei a lui di un'essenziale parte di sé.
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