Progetti di previdenza per lo sport in parrocchia
giovedì 6 marzo 2014
È sempre consigliata una netta separazione tra l'amministrazione della parrocchia e l'animazione di attività sociali a sostegno di giovani, anziani e famiglie. Accade infatti che doppie funzioni e doppia responsabilità, canonica e civilistica, in capo ad una stessa persona siano sempre fonte di problemi e rischi, fino a gravi ricadute economiche.Per i sacerdoti interessati allo svolgimento di attività sportive nei campi, oratori, circoli o altre strutture annesse alle parrocchie, una recente nota del ministero del Lavoro (n. 37 del 21 febbraio scorso) offre spunti di chiarezza in una materia spesso oggetto di contenzioso con l'Inps.La nota ministeriale si sofferma sui rapporti tra le società e le associazioni sportive dilettantistiche, iscritte nello speciale registro del Coni, e gli sportivi che ricevono compensi per prestazioni sportive dilettantistiche. I compensi, che per il fisco sono «redditi diversi», godono di un migliore trattamento fiscale e previdenziale, tenendo conto che le prestazioni sportive includono, oltre alla partecipazione a gare e manifestazioni, anche la formazione, la didattica, la preparazione e l'assistenza all'attività sportiva fornite da istruttori, allenatori ecc., sempre in forma dilettantistica. Al personale tecnico - indica il ministero - vanno aggiunti anche i collaboratori, non professionali, che si occupano dell'amministrazione o della gestione della società sportiva (tipo la raccolta di iscrizioni dei frequentatori, la contabilità «prima nota», la cassa ecc.).Nel corso delle denunce di irregolarità dell'ispettorato del lavoro per sospetti rapporti di lavoro subordinato, le società hanno spesso superato ogni scoglio, così che il ministero e l'Inps dichiarano oggi di non voler insistere nell'attività ispettiva.Nuovi controlli. I controlli vengono ora dirottati verso gli enti che gestiscono lo sport con fini di lucro, non riconosciuti e non iscritti dal Coni nel registro speciale, dalle Federazioni sportive nazionali e dagli enti di promozione sportiva (Libertas, Centro sportivo italiano, Polisportive salesiane, Unioni sportive delle Acli).Assicurazioni per lo sport. In questo quadro il ministero del Lavoro e l'Inps intendono promuovere l'introduzione graduale di forme di tutela previdenziale in favore delle persone che svolgono attività sportiva dilettantistica, nonché attività amministrativa-gestionale non professionale, nell'ambito delle associazioni e delle società sportive riconosciute dal Coni, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva. Per questi ultimi, il Coni ha approvato un nuovo Regolamento che sostituisce quello edito nel 2001.
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