Pasolini Calvino Il successo di due mondi
venerdì 17 febbraio 2023
Il centenario della nascita di Italo Calvino, se non sbaglio, è arrivato piuttosto in sordina se confrontato con quello di Pasolini, le cui manifestazioni si sono prolungate anche in questi primi mesi del 2023. Pasolini, secondo un suo famoso titolo saggistico che è anche una felice autodefinizione, contava su due potenti attrattive: passione e ideologia, cioè efficiente razionalizzazione polemica e critica dei suoi
più profondi sentimenti. Calvino, scrittore fantastico e geometrico, intellettualistico, fiabesco e distaccato, non può contare su magnetismi altrettanto contagiosi. Soprattutto, non è stato un regista cinematografico e molta della sua popolarità è dovuta al fatto di poter essere usato scolasticamente come scrittore per ragazzi. La sua narrativa è anche confortevole, incoraggiante, illuministicamente educativa. Se un vantaggio ha avuto e ha tuttora rispetto a Pasolini, è che il successo della sua narrativa presso gli accademici fa di lui uno degli autori più studiati non solo del Novecento, ma della letteratura italiana. Calvino può annoiare o ipnotizzare gli intellettuali, però non dà loro fastidio. Pasolini ha invece attaccato gli intellettuali e i politici di ogni schieramento. Letterariamente i suoi libri sono non privi di difetti, mentre Calvino è uno stilista, nei suoi limiti, quasi sempre perfetto. Le avventure che troviamo nella sua letteratura sono quelle di un sedentario che studia e fantastica, evitando di giudicare il presente. Quelle da cui nascono i libri di Pasolini sono invece variamente rischiose di un poeta che vive divorando realtà. L’intellettuale-scrittore Pasolini ha concluso la sua vicenda dichiarandosi difensore e amante di un passato che il nuovo totalitarismo socio-tecnologico aveva distrutto nella realtà e cancellato dalla memoria. Il testamento culturale di Calvino, quello delle sue Lezioni americane, si propone come un messaggio rivolto al futuro. Quelle che definisce nel sottotitolo del libro “Sei proposte per il prossimo millennio”, sono principi di etica letteraria e non solo. In effetti Calvino è sempre stato, benché con discrezione, un moralista dell’intelletto e dell’igiene mentale. Il suo caratteriale scetticismo lo ha reso prudente. Ogni sua affermazione sembra sempre seguita da un interrogativo. Purtroppo, ora che nel nuovo millennio ci siamo, le previsioni nere di Pasolini si stanno rivelando più realistiche delle sorridenti, equilibrate, caute proposte di Calvino. © riproduzione riservata
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