Paratoie anti-piene per la tutela dei campi
domenica 1 settembre 2024
C erto, pare fuori luogo in questi giorni di gran caldo e secco, ma in tempi di clima che cambia e di tempeste d’acqua che improvvisamente possono scatenarsi, l’idea messa a punto dal Consorzio di bonifica Emilia Romagna Centrale è di quelle che davvero potrebbero cambiare il destino di molte aree travolte dalle piene. L’ispirazione arriva dal Mose di Venezia: quando l’acqua sale troppo, delle grandi paratoie si alzano per impedire che si creino allagamenti oltre misura. Al Consorzio – che fa parte della Associazione dei consorzi di bonifica e irrigazione (ANBI) - hanno quindi brevettato un modello di “paratoia intelligente”, controllata da un sistema composto da motore, stazione energetica e telecontrollo. Il meccanismo è inserito in una rete più vasta di controllo del territorio e delle sue acque che riesce a monitorare in tempo reale le derivazioni idriche, provenienti dai canali irrigui, per gestire al meglio gli sbarramenti e garantire la sicurezza idraulica dei territori nei casi di piena improvvisa. Il sistema è dotato di sensori di livello delle acque che possono attivare le paratoie anche con uno smartphone. Per assicurare l’energia che serve, si fa uso di pannelli fotovoltaici e componenti a basso consumo. Il sistema ideato dal Consorzio – viene orgogliosamente spiegato – non si avvale dell’Intelligenza Artificiale ma dell’esperienza accumulata in decenni di lavoro sul territorio. Anche dal punto di vista dei materiali. Le paratoie, per esempio, sono in acciaio inox 314 (fino ad oggi venivano realizzate prima in ferro e successivamente zincate), e sono quindi più resistenti alle intemperie ma con una struttura più leggera. Alla paratoia viene collegato un “armadietto” che contiene una parte meccanica, una elettrica ed una energetica. Il brevetto, come si è detto, prevede la posa di pannelli fotovoltaici per alimentare tutti gli elementi elettronici del sistema. Certo, si tratta ancora di un progetto-pilota, ma l’obiettivo è quello di estenderlo ad una serie di paratoie dislocate in tutto il comprensorio del Consorzio. I promotori poi pensano in grande e ragionano già di una estensione delle loro “paratoie intelligenti” lungo tutto lo Stivale agricolo. A patto che vi siano risorse per un’operazione di questo genere. Che ne valga la pena è comunque scontato. Il Cnr recentemente ha evidenziato come solo nello scorso giugno siano state numerose le aree italiane interessate da “fenomeni idrogeologici” gravi. Mentre alcune recenti stime hanno indicato come in 18 mesi vi siano state quattro grandi alluvioni costate 15 miliardi di euro – quanto un’intera finanziaria – e, soprattutto, 45 morti e migliaia di sfollati. Mentre Coldiretti non manca mai di ricordare che solo 2023 i danni all’agricoltura per eventi estremi sono arrivati a 6 miliardi di euro. Per ora, dell’idea delle “paratoie intelligenti” si parlerà al G7 Agricoltura in previsione a Siracusa in Sicilia a fine settembre prossimo. Poi si vedrà. © riproduzione riservata
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