Notizia di poco più di un paio di mesi fa: l'Italia sul podio del Global Health Index, classifica Bloomberg sullo stato di salute nel mondo. Tra salute ed economia la correlazione è diretta: nei Paesi poveri si campa meno e peggio. Ma Germania al 16° posto, Stati Uniti al 34° e noi al primo dimostrano che un alto reddito pro capite non basta.
Valga per quello che è: potremmo ritrovarci settantesimi già alla prossima rilevazione. Ma se davvero, al netto di ristrettezze contingenti e problematiche croniche, siamo fisicamente e psichicamente i più sani del pianeta, qualche ragione ci sarà. Bloomberg indica la dieta mediterranea – già patrimonio Unesco – e l'alto numero di medici. A mio parere contano anche la bellezza che ci circonda – che vale il 16,5 per cento del Pil, con un potenziale oltre il 25 per cento –, la dolcezza dei ritmi, la tenuta della famiglia, la qualità delle relazioni. Così come il Pil chiede di essere temperato nel Fil (Felicità Interna Lorda: su "Avvenire" se ne è parlato molto) forse i parametri delle classifiche meriterebbero una messa a punto.
Non mi stupisce più di tanto, questo paradosso italiano: sulla joie de vivre in certi Paesi ricchi ed efficienti ho sempre nutrito qualche dubbio. Forse un po' di casinismo aiuta. Tanti invece l'avranno presa male: in un'altra classifica, quella dell'autodenigrazione, siamo stabilmente in testa.
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