La notizia era su tutti i media della Santa Sede nonché su “Avvenire”, “ACIstampa” e “Asianews”, ma non posso dire che abbia impattato la curiosità degli osservatori-utenti, salvo quella di Paola Springhetti su “Vino Nuovo” (http://tinyurl.com/nepruku; e non è un caso, viste le premesse da cui è nato quel blog). Eppure, nel suo piccolo, è qualcosa che riguarda l'informazione ecclesiale in Rete molto da vicino: un sito web (http://tinyurl.com/naemqcu) – segnatamente una “biblioteca digitale online”, spiega il curatore don Franco Lever – votato a raccogliere il magistero della Chiesa di Roma e, in prospettiva, quello delle Chiese pellegrine in tutto il mondo in tema di «comunicazione sociale». Di media, insomma. È frutto del “Progetto Baragli”, così chiamato in memoria del padre gesuita pioniere in Italia nello studio di questa materia e curatore di un volume che costituisce le fondamenta dell'odierna impresa.Apro subito il sito, che è ancora in versione beta, e mi compare uno strumento che mi promette di affiancarsi, con molta autorevolezza e con altrettanta agilità, agli altri robot che già mi assistono nel mio quotidiano monitoraggio della WikiChiesa. Lo farà rammentando a loro e a me il “peso della storia”, ma anche mettendo da parte, appena sfornati, gli insegnamenti ecclesiali che, procedendo da quella storia, affrontano le res novae.Ad esempio, Papa Francesco ha già pubblicato 15 interventi in materia, e di questi ben 11 in un contesto specifico, più 2 proposti entro i due documenti programmatici, Evangelii gaudium (compreso il n. 34, piuttosto severa verso le mutilazioni mediatiche del «messaggio che annunciamo») e Laudato si' (compreso il n. 47, piuttosto severo verso «le dinamiche dei media e del mondo digitale»). Naturalmente la versione beta non ha ancora attive tutte le possibilità. Ad esempio, la ricerca per parola o stringa di testo sull'intero archivio. Non vedo l'ora, e so già quale stringa cercherò per prima: «Opinione pubblica nella Chiesa».
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