La variazione dei prezzi al consumo del 2018 si riflette anche sul calcolo dei contributi volontari nell'Inps. L'aumento dell'1,1% rilevato dall'Istat sarà applicato nel corso del 2019 sulla retribuzione minima di riferimento (205,20 euro a settimana) e sulle fasce minime e massime di imponibile. L'effetto si vedrà sulla scadenza dei versamenti del prossimo 30 giugno, da riferire ai contributi che coprono il primo trimestre dell'anno. Seguendo le scadenze trimestrali, il prossimo 31 marzo vale invece per i contributi volontari riferiti agli ultimi mesi del 2018 (ottobre, novembre, dicembre), naturalmente pagando con i vecchi importi. Scopo principale dei versamenti volontari è incrementare la contribuzione personale, nella quantità necessaria a raggiungere il diritto alla pensione. Tuttavia si può versare anche in eccesso sapendo che in questo caso gli stessi contributi sono considerati utili per aumentare l'importo dell'assegno. Tuttavia gli interessati a questi onerosi versamenti sopportano a denti stretti la loro convenienza, malgrado la loro intera deducibilità fiscale. I volontari sono infatti equiparati, sotto ogni profilo, a quelli obbligatori. La contribuzione volontaria ha ripreso interesse in occasione di Quota 100. Una opportunità per chi è al limite dei 38 anni di versamenti richiesti per la pensione agevolata e che ha ora tempo per integrarli fino al dicembre 2021. Analoga occasione si presenta per l'Ape sociale, recentemente prorogata per tutto il 2019. Con i volontari si possono integrare i 30 anni di contributi richiesti per il beneficio. Gli interessati a questa contribuzione devono ora puntare alle scadenze del prossimo 15 luglio o del 30 novembre, indicate dall'Inps come utili quest'anno per la domanda di riconoscimento dei requisiti. La materia della volontaria si presenta oggi con numerose differenze sorte col passare degli anni fra le varie assicurazioni Inps. I lavoratori dipendenti pagano il 33% della retribuzione media, gli artigiani tra il 21,45% e il 24%, i commercianti tra il 21,54% e il 24,09%. Per i collaboratori vale il 33% del reddito medio dell'anno precedente, e il 25% per i professionisti senza Cassa. I piloti versano il 38% che scende al 37,70% se hanno un fondo complementare (Fondaereo ecc.). Ancora fermo il 32,65% per i postelegrafonici e il 33% per i ferrovieri.
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