Un nuovo sostegno economico per le donne disoccupate o che sono unico genitore con un figlio disabile a carico. Il sussidio rientra fra altre misure a favore della disabilità all'interno della legge di Bilancio 2021 e consiste in un contributo mensile tra i 150 e i 500 euro netti a favore delle madri, disoccupate o con un solo reddito, che vivono sole e con un figlio a carico disabile. La legge ha dedicato una particolare attenzione alla situazione di molte donne che sono single, divorziate o vedove, in difficili condizioni economiche (senza un lavoro oppure con un solo reddito) e con il pesante onere di dover provvedere anche a un figlio disabile, minorenne o maggiorenne. L'eventuale reddito da lavoro dell'interessata non deve essere superiore a 8.145 euro se deriva da uno o più attività svolte come lavoratrice dipendente, oppure di 4.800 euro se lavoratrice autonoma. Per il figlio a carico è richiesto un grado di disabilità non inferiore al 60%, insieme al requisito della vivenza a carico (possesso di un reddito non superiore a 4.000 euro fino a 24 anni di età e non superiore a 2.840,51 euro se l'età è maggiore di 24). Non si calcola la casa di abitazione. Nel complesso, va documentato anche un "Isee minorenni" non superiore a 3.000 euro. In queste condizioni spetta un assegno mensile di 150 euro mensili in caso di unico figlio, di 300 euro se con due figli e di 500 euro se con altri figli, tra i quali il figlio disabile. Questo assegno non è soggetto a imposte ed è cumulabile con il reddito di cittadinanza. Le richieste delle donne interessate, da presentare all'Inps entro il 31 marzo, valgono sia per l'intero anno 2021 (quindi con la liquidazione degli arretrati) sia per tutto il 2022 in corso, per un complessivo minimo di 3.600 euro. Per il 2023 si osserverà la scadenza del 31 gennaio. L'impostazione della legge prende in esame una componente sociale di preponderante genere femminile, per cui la stessa legge ha destinato espressamente il nuovo beneficio alle "madri". In confronto sono di numero esiguo, ma con identiche condizioni di disagio, i "padri" single e conviventi con figlio disabile. Solo un decreto attuativo del 12 ottobre 2021 – e a seguire l'Inps con la circolare n. 39/2022 – superano le distinzioni di genere e illustrano l'assegno in favore della persona "genitore" unico presente.
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