Da due anni Nicoletta attende che il giudice stabilisca l'assegno che l'ex marito deve versarle per il mantenimento dei due figli, ma al momento non riceve nemmeno un euro. I bambini vanno a scuola, la grande in quinta elementare e il piccolo in terza, e hanno bisogno di tutto: quaderni, vestiti, scarpe... I soldi però non ci sono e anche i risparmi sono finiti. Nicoletta ha 52 anni ed è già stanca della vita: stanca di contare gli spiccioli, stanca di chiedere aiuto, stanza di razionare ogni briciola. Si è trasferita con i due figli in un piccolo prefabbricato all'interno di un insediamento di giostrai, alla periferia di Milano, accanto al Luna Park, per spendere il meno possibile di affitto. Per scaldare i pochi metri quadri di casetta c'è una stufa elettrica. Il Comune le passa i buoni spesa e la Caritas le ha trovato un lavoretto di pulizia in un condominio due mattine a settimana. Poca cosa, lo stretto necessario per non morire di fame. Ma adesso c'è una bolletta dell'energia da pagare, e altre spese impreviste, e sul conto corrente non c'è rimasto niente.
Per aiutare Nicoletta a rimettere la sua vita in carreggiata, come lei desidera tanto soprattutto per i suoi bambini, che meritano qualcosa di più della pura sopravvivenza, si può versare un contributo sul c.c.p. 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201.
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