Secondo un accurato conteggio fatto da Unrae, nel recente PNRR del governo Draghi – documento vitale per recuperare i ritardi del Paese in termini di riforme e rilancio dell'economia e dell'occupazione – ci sono 108 mila parole. Tra queste il termine "auto" compare appena 38 volte, quasi sempre come suffisso e unicamente per dire che occorre passare dalla gomma al ferro. Il parco circolante è menzionato 9 volte, ma solo per bus e mezzi agricoli. L'attesa riforma del Codice della Strada? Nemmeno una virgola. Quanto ai fondi, la cifra stanziata per svecchiare vetture, veicoli commerciali e industriali è pari a zero. Ce ne sono per le utilissime infrastrutture di ricarica elettrica, ma investire sul futuro dimenticando completamente il presente probabilmente è una strategia miope. E comunque un'occasione sprecata per disinnescare veramente la bomba ecologica della nostra attuale mobilità. (A.C.)
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