Circola da qualche giorno il nuovo “Video del Papa” (bit.ly/3vZ5zYh), ovvero l’intenzione di preghiera mensile che papa Francesco affida alla diffusione digitale tramite la “Rete mondiale di preghiera del Papa”. Si intitola «Per i malati terminali» e chiede di pregare perché essi e le loro famiglie «ricevano sempre la cura e l’accompagnamento necessari, sia dal punto di vista sanitario che da quello umano». I lettori di “Avvenire” hanno già potuto leggere un commento al testo, a firma di Riccardo Maccioni (bit.ly/3w2ftID). Come ho fatto altre volte per i più riusciti tra questi video (giunti al nono anno), suggerisco di soffermarsi anche sulle immagini, dalle quali le parole del Papa ricevono una forza tutta particolare. Questa volta paiono in gran parte ispirate a due brevi affermazioni che Francesco pronuncia ravvicinate: quando dice che se teniamo la mano ai malati terminali «capiamo che sono in sintonia», e quando ripete che «possiamo accarezzare il malato» anche se con ciò non ne otterremo la guarigione. Sin dall’anteprima, le mani sono al centro della scena: mani che accarezzano, che spingono una sedia a rotelle, che ricambiano un abbraccio; mani che indirizzano lo sguardo dei malati e mani che pregano con loro, o che li benedicono. E mani che sfiorano, stringono, si intrecciano con altre mani: si contano sei diversi primi piani che insistono su questo gesto così capace di farci comunicare.
La Stella di Marta
Ho trovato la stessa forza comunicativa nelle mani che si stanno prendendo cura di Marta Mazzuccato. Le mostrano tante delle immagini postate sull’account Instagram “La Stella di Marta” (bit.ly/3OqNngA), e le mostra il video di una canzone che porta lo stesso titolo (bit.ly/42nbJxk), e nel cui testo ritorna il verso: «Poi una mano mi accarezza il volto / la tua bocca la guancia mi sfiora». Incontro in Rete questa ragazza grazie a un post sul sito di “Famiglia cristiana”, che rimanda alla cover story firmata da Chiara Pelizzoni sul numero in edicola. Nel 2020, a sedici anni, è stata colpita da un’emorragia cerebrale; dal 2021, dopo mesi di terapie ospedaliere e interventi chirurgici, ritorna a casa con una diagnosi di «stato vegetativo permanente». Tuttavia viene intrapreso un «progetto di riabilitazione che la sua famiglia porta avanti giorno dopo giorno, sostenuta dall'amore di tante persone», si legge nelle informazioni sul canale YouTube, e da quello di Dio, dice il padre nell’articolo. Il video della canzone ha lo scopo di raccogliere fondi perché il progetto di riabilitazione, che sta dando tangibili frutti, possa proseguire ed essere implementato. Realizzato dalla famiglia (il padre Gianluca ha cantato, la sorella Valentina ha montato il filmato) e dagli amici (tra i quali l’autore Diego Cattarossi, che nel testo si è immedesimato in Marta) ha ottenuto, da che è uscito (fine ottobre 2023), oltre 16mila visualizzazioni complessive.
Accanto a nonna Anicia
Su tutt’altre cifre – cifre da professionista della Rete – viaggiano le visualizzazioni dei video di Chris Punsalan, un trentenne di Manila (Filippine) che è diventato popolarissimo (2 milioni e mezzo di follower su TikTok, 1 milione e 600mila su YouTube, 1 milione su Facebook e altrettanti su Instagram) postando immagini che lo ritraggono nel quotidiano impegno di caregiver dell’ultranovantenne nonna Anicia. Su TikTok i video più cliccati sono quello per il 97° compleanno della nonna (14 milioni) e quello, di tre giorni fa (bit.ly/3HGRIsj), in cui Chris Punsalan annuncia, citando il capitolo 14 del Vangelo di Giovanni, che la nonna è salita alla casa del Padre (quasi 16 milioni). Della sua attività di assistenza domiciliare questo musicista e creator digitale (così, oltre che caregiver, si definisce sui social) racconta quasi ogni dettaglio, dalla colazione all’idratazione delle labbra, dalla sistemazione dei cuscini agli spostamenti dal letto alla carrozzina e viceversa. Sempre lo si vede attento, amorevole, sorridente. Il suo fine, dice, altro non è che preservare, con questi filmati, la memoria della sua vita con la nonna, anche se è contento dell’amicizia e della solidarietà che riceve, tramite i social, da tanti altri caregiver. Del resto, il tenore dei commenti lascia intendere che il segreto di tanta popolarità – lo si capisce ancor più dal cordoglio per la sua morte – risiede nell’inconsapevole nonna piuttosto che nel nipote. Il che apre ovviamente un interrogativo sul futuro digitale di Chris Punsalan: senza più la vera protagonista dei video, come farà a mantenere un tale volume di visualizzazioni?
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