Gioba: una chiave umoristica per aprire ai temi religiosi
lunedì 26 agosto 2024

«Il missionario digitale accoglie la sfida di una comunicazione del Vangelo che si diffonde veloce, che spesso rimane superficiale e a rischio continuo di fraintendimento, ma è capace di arrivare a tantissime persone e aiuta nel creare legami», (Facebook, 11 luglio). «Faccio parte di questa esperienza bella e stimolante che mette insieme tanti di coloro che in Italia in un modo o nell'altro, sui diversi canali social media, parlano di Vangelo, di fede e di vita della Chiesa» (Facebook, 6 luglio).

Non poteva essere più esplicito don Giovanni Berti nel riconoscersi missionario digitale e nel sintetizzare come intende tale servizio ecclesiale. L’ha fatto quale membro del gruppo italiano de “La Iglesia te Escucha” che, alla 50° Settimana sociale dei cattolici italiani (Trieste, 3-7 luglio 2024), aveva il compito di «incrociare le storie che lì si raccontavano e diffonderle nel continente digitale», come ha scritto sul suo sito il WeCa. Ma già il 10-11 maggio si era seduto con entusiasmo al “tavolo dei social” nel corso dell’edizione 2024 del World Meeting on Human Fraternity, organizzato a Roma dalla Fondazione Fratelli tutti.

Giovanni Berti è nato a Bussolengo (Verona) 57 anni fa, è prete dal 1993 e attualmente è parroco a Moniga del Garga (diocesi di Verona, provincia di Brescia). Il suo sito www.gioba.it, l’account personale su Facebook (21mila follower) e il gruppo pubblico “Gioba.it sorrisi e pensieri evangelici” (oltre 2mila membri) sono nati tra il 2007 e il 2011. Su Instagram è di poco successivo l’account gioba67, mentre giobacomix, che rispecchia l’account di Facebook, è aperto solo dal 2019 (lo seguono in 7400).

Dunque la sua frequentazione della Rete è di antica data, così come antica, e non specifica dell’ambiente digitale, è la chiave umoristica attraverso la quale affronta cose serie come i temi religiosi. Giovanni Berti infatti, in arte Gioba, è un vignettista. Come tale ha partecipato all’incontro di papa Francesco con gli umoristi, svoltosi lo scorso 14 giugno; tra il 2019 e il 2021 ha anche dato alle stampe presso Ancora tre raccolte di tavole, ben curate da Lorenzo Galliani. Libero come un artista non può non essere e prolifico come chi è abituato sin dal liceo a sorridere e far sorridere chi gli sta intorno con una matita (oggi digitale), quando ne sente il bisogno interviene pure su questioni dell’attualità ecclesiale e anche sociale, sempre mettendosi dalla parte degli ultimi.

Ma il suo appuntamento principale è con il Vangelo della domenica: una vignetta ritrae, abbastanza impietosamente ma con effetto assolutamente comico, i mille modi in cui il credente contemporaneo riduce alla propria umana misura la parola esigente del Signore; segue un commento alle letture liturgiche ampio e del tutto “serio”. Il suo disegno è semplice ed efficace: memorabili i ritratti di Dio Padre, con barba bianca e triangolo “trinitario” sul capo; degli angioletti con i quali spesso lo fa dialogare; di un Gesù dall’espressione disarmata o sconsolata di fronte ad apostoli e discepoli di dura cervice o tutti presi da pensieri profani. Come, spesso, ciascuno di noi durante la messa.

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