Padre Lancellotti, un prete di strada sui social
Nel vivacissimo panorama dei missionari digitali brasiliani ce n’è uno che corrisponde al cento per cento a un profilo ben noto e apprezzato della Chiesa del Brasile: quello del prete impegnato con tutto sé stesso per la causa dei poveri. Si tratta di padre Julio Lancellotti: ha 76 anni ed è nato a São Paulo, dove esercita il ministero presso la parrocchia di San Michele Arcangelo. È stato ordinato nel 1985 dopo un robusto percorso di studi universitari in ambito pedagogico, è responsabile della pastorale diocesana della gente di strada e certo non deve la sua popolarità ai social media, attraverso i quali tuttavia ha imparato a promuovere la sua fede e le sue opere.
Interpellato lo scorso ottobre dalla rivista dei gesuiti statunitensi “America”, il ricercatore Alzirinha Rocha de Souza (Osservatorio ecclesiale del Brasile), coautore di una severa ricerca sugli influencer cattolici del suo paese (ne ho parlato su “Avvenire” in una puntata della rubrica “WikiChiesa”), descrive padre Lancellotti appunto come «un pastore che usa i social media per difendere una causa su cui ha lavorato per oltre 20 anni». Nel 2020 ne parlarono le cronache religiose di mezzo mondo quando papa Francesco (senza farne il nome) disse di lui durante l’Angelus dell’11 ottobre, dopo uno scambio di contatti: «Questa è la nostra Madre Chiesa, questo è il messaggero di Dio che va agli incroci dei cammini».

Come alcuni dei suoi confratelli più popolari nella Rete brasiliana sono indicati come sostenitori, diretti o indiretti, delle politiche della destra, così padre Lancellotti è esposto sull’opposto fronte politico, quello della sinistra. Se si svolge una ricerca sul sito del famoso quotidiano “Folha de S. Paulo” si trovano, dall’inizio dell’anno, 8 articoli che parlano di lui. Tale esposizione, in un paese fortemente polarizzato, gli ha procurato, negli anni, minacce, violenze, intimidazioni e anche diverse denunce, le più recenti per abusi sessuali. Il sacerdote ha definito tali accuse «false e non veritiere»; una petizione in sua difesa ha raccolto le firme dei più importanti organismi ecclesiali; l’arcidiocesi ha svolto le relative indagini, dalle quali sinora nulla è emerso a suo carico.
L’account Instagram di padre Lancellotti risulta aperto da luglio 2015 e a tutt’oggi conta 2,2 milioni di follower: un patrimonio decisamente cospicuo, anche per un ambiente digitale affollato come quello del Brasile. Sono “solo” 147mila, invece, quelli che lo seguono sulla pagina Facebook. Di lui parla, in Rete, anche il sito della parrocchia, “O Arcanjo no ar”, mentre il sito dell’associazione “Feira Vermelha” commercializza, con il suo patrocinio, piccoli gadget. Nei suoi post e nei suoi reel sono ritratti il lavoro nelle strade, qualche brano di omelia, annunci di eventi che lo riguardano, denunce sociali, figure significative dell’opzione per i poveri nella Chiesa latinoamericana degli ultimi sessant’anni. Spesso indossa un grembiule che porta scritto il suo motto: «Non ferire che ti ha ferito».
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