Mese missionario straordinario: tra due riviste e il video del Papa
mercoledì 2 ottobre 2019
Ho cercato di guardare attraverso la Rete l'inizio, ieri, del «mese missionario straordinario» indetto nel 2017 da papa Francesco per celebrare l'anniversario della lettera apostolica Maximum illud di Benedetto XV. Il mouse si è fermato subito sulle pagine Facebook delle due storiche riviste missionarie italiane, "Nigrizia" e "Mondo e Missione", dove, tra gli ultimi post, compare la presentazione del numero di ottobre. Il mensile dei comboniani ( bit.ly/2mDjDU1 ) punta tutto sull'attualità: le prossime elezioni in Somalia, l'imminente Sinodo panamazzonico; anche sul sito i primi piani sono per Libia e Nigeria. Quello del Pime, invece, punta esplicitamente sul mese missionario, con un numero speciale in cui «mette al centro tanti volti dell'annuncio ad gentes» ( bit.ly/2nv2axj ), ma anche qui l'attualità preme, ed è quella delle proteste a Hong Kong, sulle quali Gianni Criveller intervista il vescovo ausiliare Joseph Ha.
Cambia il registro se si passa alla videointenzione di preghiera di Francesco per ottobre ( bit.ly/2mCmj47 ), volta a impegnare sul mese missionario la Rete mondiale di preghiera del Papa, che ha già cominciato a navigare sui consueti canali (siti mainstream e piccoli profili social). Mentre il testo rimanda immediatamente all'accezione larga del concetto di "missione" tipica di papa Bergoglio, dal momento che descrive la missio ad gentes come l'«arrivare alle periferie, agli ambienti umani, agli ambienti culturali e religiosi ancora estranei al Vangelo», sono le immagini, caratteristica di questa ormai collaudata forma di apostolato della preghiera, a rappresentarne il valore aggiunto. Da un'indefinita «periferia», appunto, un bambino scrive poche parole su un foglio e poi lo piega per confezionare un aeroplanino. Così la preghiera, «cuore della missione», sorvola mezzo mondo fino ad atterrare là dove porta frutto: una giovane legge quelle poche parole e subito parte ad annunciare «Gesù morto e risorto».
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