Solo due mesi, novembre e dicembre 2012, sono ancora utilizzabili da medici e dentisti per accedere alla pensione con gli attuali requisiti di età e di contribuzione. Da gennaio 2013 prenderà il via la riforma pensionistica progettatadall'Enpam (laprevidenza di categoria con la veste di fondazione di diritto privato) che ridisegna le pensioni professionali alla luce dei nuovi requisiti stabiliti dalla riforma Fornero. Sulla riforma dell'Enpam - già apprezzata dalla Ragioneria generale e dal Ministero del lavoro - è attesa a giorni l'approvazione ufficiale. In sintesi: ferma restando l'età pensionabile per la vecchiaia a 65 anni se raggiunta entro il 2012, dal prossimo gennaio il requisito dell'età salirà fino a 68 anni per tutti i medici di qualsiasi settore e specialità, con aumenti graduali fino al 2018. In particolare, dal 1° gennaio 2013 saranno richiesti 65 anni e 6 mesi, dal 2014 66 anni, proseguendo poi ogni anno con altri 6 mesi, fino all'età di 68 anni interi a partire dal 2018. Ultimi giorni anche per chi è interessato alla "pensione anticipata". La classica pensione di anzianità è ancora raggiungibile entro il 2012 con 58 anni di età e con l'applicazione delle finestre di decorrenza. Dal prossimo anno l'età salirà a 59 anni e 6 mesi, nel 2014 a 60 anni e proseguirà per fermarsi a 62 anni dal 2018 in poi. A questo si aggiungono i requisiti di 30 anni di anzianità di laurea e di 35 anni di anzianità contributiva, oppure 42 ani di contributi senza contare l'età ma rispettando i 30 anni di laurea. L'insieme delle misure di riforma consente all'Enpam di conseguire la sostenibilità dei bilanci per un periodo ben oltre i 50 anni richiesti dal Governo a tutte le casse professionali.Medici pensionati. I medici titolari di pensione di vecchiaia - raggiunta prima o nel corso della prossima riforma - e che proseguono l'attività professionale, sono ancora tenuti a pagare i contributi previdenziali, peraltro in misura ridotta e totalmente deducibili dall'imponibile fiscale. Il versamento dovuto all'Enpam, introdotto da pochi anni, evita ogni ulteriore rapporto dei medici con l'Inps-gestione separata, interessata agli over 65 delle professioni. I contributi aggiuntivi danno diritto ad un supplemento sulla pensione, che viene liquidato d'ufficio ogni tre anni sulla base di tutti i contributi del periodo di riferimento.31 ottobre. I 152mila medici che svolgono la libera professione (quota B del Fondo generale) pagano entro ottobre in unica soluzione il contributo proporzionale, calcolato dall'ente sulla base del reddito netto professionale del 2011, come segnalato dall'iscritto col mod.D 2012. L'aliquota ora applicata del 12,5% non cambia per tutto il 2013 e il 2014, fino ad un massimale di reddito di 70 mila (2013) e 85 mila euro (2014). Dal 2015 l'aliquota salirà al 13,5% e gradualmente fino al 19,5% entro il 2021. Il rendimento di questo contributo sarà pari all'1,25%.
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