Malinovskiy chiede pace Mou e Conte chiedano scusa
sabato 26 febbraio 2022
Può una dop-pietta ucraina, intesa come due gol segnati all'Olympiacos, fermare i carroarmati russi? Certo che no. Però un talento del calcio ucraino, il fantasista dell'Atalanta Ruslan Malinovskyi (cresciuto a Donetsk, capoluogo del Donbasss) nonostante i cattivi pensieri che gli esplodevano in testa – «la mia famiglia è rimasta in Ucraina» – giovedì sera ha segnato due dei 3 gol con cui la squadra di Gasperini ha battuto l'Olympiacos: 0-3 e la Dea vola agli ottavi di Europa League. Ma la vera prodezza, è stata quando al minuto 66, dopo il primo gol, Malinovskyi ha alzato la maglia e mostrato la canottiera con su scritto quel messaggio commovente: «No war in Ukraine». Ruslan prima della partita sul suo profilo social aveva lanciato anche la raccolta fondi per sostenere finanziariamente la sua gente che sta subendo l'ingiusta invasione russa. Sono piccoli gesti, ma di grande profondità che servono a non mettere in secondo piano i reali e drammatici problemi di questo tempo, prima malato di pandemia e ora sferzato dai venti di una guerra mondiale. «Io so», come diceva il più grande Poeta del gol, Pier Paolo Pasolini, (nato 100 anni fa e assassinato, di sicuro dalla pubblica ottusità), che in questo Paese il popolo si preoccupa assai più della presunta rottura del matrimonio Totti& Blasi o del fidanzamento dell'85enne Berlusconi con la 32enne Fascina, piuttosto che della follia del suo amico dittatore Putin. Del resto, stiamo diventando il Paese dei single e dei divorziati. E forse ha ragione il “cuore Toro” Massimo Gramellini quando scrive sul Corriere della Sera che arriveremo al «bonus matrimoni» per convincere le coppie a salire all'altare e restare fedeli a un progetto di vita. Vacilla anche il matrimonio Roma-Mourinho. Lo “Specialone” con il pelo ormai candido non perde mai il vizio di prendersela con gli arbitri. «Ti hanno mandato apposta dalla Juve», avrebbe gridato all'arbitro Pairetto nel finale di Roma-Verona. Un paregggio (2-2) che al tifoso giallorosso più romantico sapeva addirittura di vittoria, perché firmato dai gol di due millennials, Volpato e Bove, che assieme non arrivano a 40 anni. La solita bella favoletta che rende digeribile il brodino amaro di un punto e fa del burbero Mourinho un tenero padre di famiglia che ha cura dei suoi pargoli d'oro. E invece, Mou «sbrocca», espulso, si becca due giornate di stop, e viene da chiedergli: ma quando espelleranno un suo giocatore, può il mister più rissaiolo d'Europa permettersi il lusso della reprimenda? E vogliamo parlare dello stile di Antonio Conte? Insoddisfatto del mercato del suo Tottenham, con il solito mambo salentino ha glissato: «Puoi sbagliarti sulla moglie ma non su attaccante e portiere». Insomma, il nostro calcio ruota tutto intorno alle mogli, che tanto ai drammi ci pensa Snoopy quando ricorda: «L'unica guerra giusta è quella che non si fa».
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