I ncertezza e flessione. Sembrano essere queste le due parole più usate da chi si occupa di macchine agricole in Italia e nel mondo. Perché i mercati del comparto della meccanizzazione per i campi sono così: incerti e comunque in calo. Ovunque. E non è un clima di grande entusiasmo quello che accompagnerà l’edizione 2024 dell’Eima di Bologna, una delle più importanti manifestazioni di settore che mercoledì aprirà i battenti.
Per le macchine agricole l’incertezza precede il calo della domanda: troppi rischi sugli investimenti assillano buona parte delle aziende agricole, si preferisce attendere per capire come andranno i mercati agroalimentari (soprattutto quelli legati alle grandi colture). FederUnacoma – che raccoglie la gran parte delle industrie del comparto – in una nota da settimane ha messo le cose in chiaro. L’incertezza legata ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, l’incremento dei prezzi di acquisto e l’aumento dei tassi d’interesse rallentano il mercato. Il fenomeno interessa un po’ tutti i Paesi. Stando alle ultime statistiche disponibili, cali diffusi sono stati osservati in Europa, Stati Uniti, India e Turchia. Immatricolazioni in calo anche in Italia.
Per capire meglio basta guardare ad alcuni significativi numeri. Il mercato europeo delle trattrici chiude i sette mesi del 2024 con una flessione dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La contrazione riguarda pressoché tutte le piazze eccetto la Germania e la Spagna (i cui buoni risultati non bastano però a sollevare la media generale). Il mercato nazionale delle macchine agricole si conferma in calo anche nei dati di fine settembre. Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno indica, infatti, flessioni per tutte le tipologie di mezzi. Le immatricolazioni di trattrici – da sempre i mezzi le cui compravendite sono più significative – indicano un calo del 15,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Percentuali a doppia cifra negativa anche per le mietitrebbiatrici e per diverse altre categorie di mezzi.
Certo, l’agroalimentare e l’agricoltura in particolare appaiono sempre di più essere settori produttivi tra i più interessati dall’irrompere delle nuove tecnologie, dall’uso dell’Intelligenza Artificiale, dei droni e di molto altro ancora. Ma il peso della crisi dell’economia a livello mondiale, pesa evidentemente sulle scelte delle singole imprese agricole costrette a fare i conti tra produzioni in calo a causa delle bizze del clima e mercati sempre più fuori controllo. Tutto, d’altra parte, con una prospettiva che la stessa FederUnacoma delinea molto bene: le previsioni per il periodo che va dal 2024 al 2027 indicano un incremento medio annuo del 4,9% a livello mondiale per le trattrici e del 5,4% per gli altri mezzi. Previsioni che indicano una tendenza potenziale che dovrà essere confermata, ma che fanno ben sperare in un medio-lungo periodo diverso da quello attuale. Certo, potrebbe esserci comunque un forte divario tra le previsioni macroeconomiche e l’andamento reale dei mercati. I prossimi mesi potrebbero essere cruciali.
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