Ma dopo Orwell gli intellettuali «tecnocrati» finiscono nel cyberspazio
sabato 16 febbraio 2008
«L'intelligenza possibile del XXI secolo»: è questo il titolo di un articolo pubblicato sul n. 94 di "Lettera internazionale" e firmato da Pierre Lévy, autore di diversi libri, tra cui L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio, Feltrinelli 2002. I problemi dell'impegno intellettuale, che nella sezione di apertura della rivista sono affrontati da Camus e Orwell, ricompaiono in forma irriconoscibile nel discorso di Lévy. Per ricordare il clima in cui vissero Camus e Orwell (siamo nel 1948) cito i loro incipit. Camus: «Il nostro è un tempo in cui gli uomini, spinti da ideologie mediocri e feroci, sono abituati ad avere vergogna di tutto. Vergogna di se stessi, vergogna di essere felici, di amare o di creare». E Orwell: «La nostra è un'epoca politica. Guerra, fascismo, campi di concentramento, manganelli, bombe atomiche -- è di queste cose che scriviamo, anche quando non le nominiamo apertamente. Non possiamo farne a meno».
Ecco invece Pierre Lévy: «Qual è la responsabilità degli intellettuali di fronte alle nuove tecnologie della comunicazione?». Non voglio ironizzare su Lévy. Ma certo le nuove tecnologie mediatiche sembrano (sono?) oggi più importanti di ogni contenuto, di ogni realtà. Camus e Orwell pensavano e scrivevano in francese o in inglese articoli e libri. Oggi questa deve apparire a Lévy un'attività in via di estinzione. Il vero impegno degli intellettuali secondo Lévy è un altro: bonificare il cyberspazio, razionalizzare e accudire «i sistemi di codificazione e di trattamento». La funzione degli intellettuali «non è dunque quella di pensare (tutti pensano) ma quella di studiare l'economia dell'informazione simbolica». Si favorisce il dialogo planetario oggi, dice Lévy, solo creando un codice universale che renda tutte le culture coerenti e comunicabili come le scienze esatte. Non c'è altro? La pace ci vuole tecnocrati. La globalizzazione sradica le diversità, smaterializza e delocalizza il mondo.
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