Il graduale aumento degli appassionati di rugby ha fatto sì che mai come ora i giocatori possano “riciclarsi” con successo in tv. Gabriele Rubini, con un passato nel ruolo di terza ala, è diventato un personaggio come cuoco, con lo pseudonimo Chef Rubio, grazie anche a Unti e bisunti. Andrea Lo Cicero, ex pilone (quello che sta in prima linea del pacchetto di mischia) si è scoperto il pollice verde in Giardini da incubo e non solo. Adesso, il collega Martín Castrogiovanni rimane in qualche modo nel seminato, almeno rispetto agli altri, avventurandosi in tv ma per trovare Il più forte. Lo fa il martedì in prima serata su DMax (canale 52 del digitale terrestre) insieme al campione di arti marziali Alessio Sakara. La strano coppia quasi tutta muscoli va in giro per l'Italia a caccia di altrettanti nerboruti in grado di mettersi in gioco per aggiudicarsi il titolo di “più forte”. Partenza da Viterbo dove i nostri eroi, novelli etruschi, per reclutare concorrenti vanno nella chiesa di Santa Maria della Pace dove si selezionano i «facchini di Santa Rosa», cento uomini destinati a portare in processione una macchina di cinque tonnellate con sopra la sacra statua. Per farne parte devono essere in grado di trasportare sulle spalle almeno centocinquanta chili. Otto di loro vengono arruolati da Castrogiovanni e Sakara con nomi di battaglia in base alla professione o alle sembianze: Contadinus, Fructurus, Er Carnicero, Samurai.... Le prove a cui vengono sottoposti sono di forza, ma anche di intelligenza e di... stomaco, come la ricerca di sfere metalliche in mezzo a un letamaio, ovvero delle palle di ferro da mezzo chilo l'una il cui accumulo garantisce punti. In ultimo chi ha accumulato più palle ha diritto di scegliere da chi farsi allenare tra il lottatore e il rugbista per affrontare la prova finale. Per la cronaca ha vinto un giovane ostetrico soprannominato, manco a dirlo, Ostetricus. È lui Il più forte della prima puntata di un programma di cui non sentivamo la mancanza, ma che alla fine risulta inaspettatamente divertente. I due atleti prestati alla tv dimostrano sufficiente naturalezza garantendo anche qualche buona battuta e una sana dose di autoironia. I concorrenti (almeno in maggior parte) si adattano alla situazione rendendo persino credibili i falsi commenti stile reality.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: