Ogni anno, due volte l’anno, esce un rapporto che fotografa in maniera approfondita lo stato del mondo digitale. L’ultima versione del Digital Report è stata resa pubblica poche ore fa. È composta da 350 pagine. Il primo dato che emerge è che il 69,1% della popolazione mondiale ha un contratto telefonico mobile (150 milioni di utenti in più dell’ultimo anno). Il numero delle persone connesse a Internet è cresciuto del 2,1% e ha raggiunto a luglio 2023 i 5,19 miliardi (pari al 64,5% della popolazione mondiale). Sono invece 4,88 miliardi i profili social (più 173 milioni rispetto a un anno fa). Tuttavia, scrive il rapporto «l’uso dei social media non è ancora distribuito uniformemente in tutto il mondo». In Europa usa i social l’83% della popolazione e numeri simili si registrano in tutto il Nord America. «In Cina, Giappone e Corea del Sud li usa il 70% dei residenti, mentre in Africa centrale e orientale solo 1 persona su 11 li usa e in Asia meridionale meno di 1 persona su 3. Non solo. «Ben 900 milioni di donne nei paesi a basso e medio reddito (LMIC) che ancora non utilizzano Internet mobile, quasi due terzi delle quali vivono in Asia meridionale e Africa sub-sahariana».
A livello mondiale, negli ultimi tre mesi, il tempo che le persone hanno trascorso utilizzando Internet è aumentato in media di cinque minuti al giorno, raggiungendo le 6 ore e 40 minuti. Il tempo trascorso sui social (contrariamente a una certa impressione generale) è aumentato mediamente di due minuti (+1,4%), raggiungendo le 2 ore e 26 minuti al giorno. Il Paese che usa di più i social è il Brasile, con una media di 3 ore e 49 minuti al giorno per utente, quello che li usa meno è il Giappone con soli 47 minuti al giorno. Il social più grande del mondo resta Facebook, quello dove si passa più tempo è TikTok (in media oltre 31 ore al mese) e quello più amato è Instagram. Twitter invece ormai piace solo al 3,3% degli utenti. L'app cinese We Chat ha superato 1,2 miliardi di utenti e, non a caso, Musk vorrebbe trasformare l’ex Twitter (ora diventato X) in un suo clone occidentale.
La principale motivazione per la quale andiamo online (per circa 6 persone su 10 di età compresa tra 16 e 64 anni) è «trovare informazioni» (nel senso più ampio del termine, quindi non solo notizie ma anche dove si trova un certo ristorante). Altro capitolo. Dove cerchiamo le informazioni. Il 92,64% usa Google mentre Bing, che si piazza secondo, si ferma al 2,77%. Tra i tanti dati del rapporto lungo 350 pagine ce ne sono alcuni che potrebbero sorprendere. Per esempio quello che rivela che «gli utenti Internet di età compresa tra 55 e 64 anni trascorrono in media 38 minuti al giorno sui videogiochi» (la fascia 16-24 e 35-44 gioca per circa 1 ora mezza al giorno). Altra sorpresa: i più giovani usano meno degli adulti i servizi bancari su Internet. In particolare, «appena 1 donna su 5 di età compresa tra 16 e 24 anni ha utilizzato un sito Web o un’app di servizi bancari, investimenti o assicurazioni online nell’ultimo mese, contro il 31,5% delle donne di età compresa tra 55 e 64 anni». Però il 12,2% degli utenti Internet maschi di età compresa tra 16 e 24 anni «afferma di possedere almeno una qualche forma di criptovaluta».
Dei tantissimi spunti presenti nel rapporto (che potete trovare completo qui ne cito ancora uno: oggi solo il 31,1% delle persone è preoccupato per la propria privacy digitale. Commenta il rapporto: non è chiaro se ci sentiamo più sicuri o siamo diventati più apatici verso il tema. © riproduzione riservata
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