venerdì 6 marzo 2015
Il vivere dell'uomo sulla terra è caratterizzato da mutamenti radicali. C'è un prima e un dopo ma solo a posteriori questo è evidente. Chi vive il passaggio non ne avverte la portata.La scrittura è stata la prima grande frattura, effetto e causa di una organizzazione sociale che, superato il problema dell'indispensabile per sopravvivere, può permettersi il superfluo ed è costretta ad indagarlo. Dai registri dei beni in entrata ed uscita ai codici di leggi e sentenze, dal fiorire della poesia, dell'epica, alla riflessione filosofica. La Bibbia ne è resoconto e allo stesso tempo trasfigurazione: è libro sacro, ispirato da una alterità assoluta, diventa il registro di una alleanza; un cammino compartecipe, in tempi lunghi: biblici, per l'appunto.In uno spazio artificiale compresso, ridotto a propria misura, è facile definirlo superstizione ma lo spazio del sacro è percepibile sensorialmente e razionalmente. In ogni civiltà antica, in ogni residuale arcaico tuttora presente sulla terra, è ben evidente la presenza del Creatore nella creazione. Che si possa sorridere, o restare sgomenti, di fronte all'uso che l'uomo ha fatto e continua a fare di questa esperienza, nulla toglie alla verità su cui si fonda qualsiasi religiosità: la certificazione che l'uomo non basta a sé.
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