Lo sgambetto del fisco a tredicesime e pensioni
martedì 16 dicembre 2014
Tredicesima sempre leggera per gran parte dei lavoratori e dei pensionati. Quest'anno la gratifica di dicembre soccombe alla voracità del fisco, che ha obbligato milioni di famiglie ad accantonarla per i saldi Irpef, Imu, Tasi, Tari e via tassando. L'utilizzo fiscale della tredicesima è stato sperimentato dai pensionati Inps del settore privato, che hanno già ricevuto in accredito la mensilità aggiuntiva il primo giorno di dicembre. Per il settore dello spettacolo e dello sport professionistico la tredicesima è stata rilasciata con valuta dal giorno 10, mentre viene messa in pagamento in questi giorni per i pensionati Inps delle gestioni pubbliche (ex Inpdap, Ipost, ecc.). Sull'importo lordo della gratifica l'Inps ha operato le normali ritenute di legge, e detratto anche l'eventuale contributo sindacale. Con esclusione dei pensionati del settore pubblico e dei trattamenti assistenziali (assegni e pensioni agli invalidi civili, pensioni sociali ecc.), insieme alla tredicesima spetta in via provvisoria una somma aggiuntiva di 154,94 euro (le vecchie 300mila lire) a circa un milione di pensionati del settore privato, dello spettacolo e dello sport, che riscuotono un importo annuo complessivo non superiore a 6.672,88 euro. È inoltre richiesto di non avere un reddito personale oltre 9.776,91 euro e, insieme al coniuge, oltre 19.553,82 euro.Lavoratori dipendenti. I lavoratori che hanno ricevuto nei mesi scorsi gli 80 euro in busta paga troveranno il bonus anche sulla normale retribuzione di dicembre ma non sulla gratifica natalizia, non essendo previsto dalla legge. Può accadere invece che, per effetto del bonus e di eventuali aumenti di reddito, venga superata la soglia di 26 mila euro che fa perdere il diritto al beneficio. In questa ipotesi, e se il pagamento degli 80 euro non sia stato già interrotto nei mesi scorsi, il bonus deve essere restituito. Il relativo importo sarà sottratto dalla retribuzione di dicembre a cura dell'azienda.Collaboratori. La tredicesima mensilità è oggi estranea al mondo delle collaborazioni coordinate o a progetto, come pure a quanti svolgono un'attività autonoma. Il pagamento di un inedito «tredicesimo compenso» appare tuttavia dovuto grazie alla riforma del lavoro, il jobs act, che abolisce le prestazioni parasubordinate e le inquadra in regolari contratti di lavoro a tempo, determinato o indeterminato, «a tutele crescenti». Il nuovo regime attende la emanazione di decreti attuativi. Ma come previsto per qualsiasi altro contratto di lavoro, non potrà essere ignorato il diritto ad una gratifica di fine anno anche ai lavoratori parasubordinati che ne sono stati finora esclusi.
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